Lasci uno, ne prendi due, potrebbe sembrare una reclame da anni 50, invece è il dato principale della tornata regionale ad Avigliano, lascia il consiglio regionale Donato Salvatore, entrano Giannino Romaniello della SeL e Gianni Rosa per il Pdl. Si raddoppia dunque la presenza nel massimo Ente, mentre qualcuno paventava il vuoto rappresentativo per uno dei maggiori comuni lucani. Definirlo un voto esclusivamente locale è minimizzarlo, ambedue riescono a catalizzare il voto del proprio partito, lasciando un pugno di preferenze ai diretti concorrenti, Sel e Pdl si compattano sui locali ma l’elezione di Romaniello e Rosa è il risultato del radicamento che i due hanno in tutta la provincia potentina, frutto del lavoro che ambedue hanno svolto nell’organizzazione politica dei rispettivi partiti, dunque nessuna sorpresa, anche se il posizionamento di Rosa ad una manciata di voti dal primo eletto Pici non era facile da prevedere.Romaniello, politico dal cuore da sindacalista è alla sua secondo esperienza come candidato, nel 2005 risultò il primo dei non eletti nella lista Uniti nell’Ulivo, era in quota Ds poi la fondazione della Sel e il rimettersi in competizione. Nato ad Avigliano nel 1953, inizia la sua esperienza politica come consigliere comunale nella giunta di Sinistra del 1975, poi la Cgil, segretario generale dal 1999 al 2005. Alla prima candidatura Rosa centra l’obiettivo, superando la soglia dei 1000 voti, oggettivamente difficile da raggiungere data la frammentazione delle liste, ottimo risultato nei seggi del centro, meno in quello delle frazioni, comunque il pdl aviglianese si rivela compatto nella preferenza del suo leader. Rosa replica la sua elezione alle provinciali del 2004 dove si presentò come Alleanza Nazionale, poi l’esperienza da segretario provinciale dove ha costruito le basi della sua elezione regionale. Il voto complessivo premia comunque la colazione di centrosinistra che raggiunge il 63%, anche se nella ripartizione dei voti si notano fluttazioni di voto e alcune sorprese. L’IdV raccoglie 658 voti, scendendo rispetto alle europee 2009 – primo Mazzeo con 199, la locale Labella 176-, ma non riesce ad eleggere nessun consigliere comunale, mentre si assiste al crollo del Psi che dai 810 voti delle politiche e provinciali scende a 227 eppure alle comunali eleggono due rappresentanti Leonardo Sileo ed il più votato Antonio Bochicchio con 523 preferenze, la frammentazione penalizza il Partito Democratico che rimane si attesta al 22% con Vincenzo Folino primo votato, un voto differente dalle comunali dove i democratici eleggono 8 consiglieri superando i 2300 voti. RIFOND.COM. - SIN.EUROPEA - COM.ITALIANI arrivano al 6% con il locale Samela a 327 preferenze. Il voto aviglianese comunque rivela la sempre più stretta connessione con il capoluogo Potenza, a dimostrazione di questo i voti presi da partiti non strutturati sul territorio come P.U ( 427 voti) oppure UdC radicata solo nelle frazioni con 463 preferenze e Mpa che supera raddoppia il voto provinciale.