Archiviate le elezioni con esiti bulgari, si ritorna alla normalità della politica, ossia incontri ufficiali ed ufficiosi per la formazione della giunta comunale e forse il capogruppo della lista centrosinistra per Avigliano. Da classico del sistema politico italiano, il 70% dei suffragi non significa agevole amalgama interna, specie in un comune esteso come l’aviglianese dalle 100 frazioni, dove la dicotomia centro- borghi rurali pesa come una spada di Damocle, nonostante le urne abbiano ridotto l’alleanza elettorale da 6 forse a 4, lasciando senza rappresentanza UdC e Italia dei valori, la quadra dunque sembrerebbe più agevole, ma solo all’apparenza. Il neosindaco Vito Summa ha il compito di cementificare un’alleanza che è partita con numeri e rapporti di forza radicalmente mutati poi dal voto degli elettori, tra cui la nutrita rappresentanza del Partito Democratico che ha eletto 8 consiglieri su 9, la Sel che ne elegge due e incassa il risultato politico del consigliere regionale Romaniello, il Pcdi porta in consiglio l’unico rappresentante Colangelo, mentre i socialisti da Giano Bifronte della politica locale hanno un tracollo alle regionali, ma incassano oltre 900 voti comunali con due eletti Bochicchio e Sileo. Probabilmente se il cerchio si chiude, Summa proporrà una giunta comunale ridotta, da 7 membri a 5, dando un segnale di semplificazione politica, ma bisogna aspettare probabilmente la settimana prossima per avere qualche notizia ufficiale. Di concreto, solo incontri interlocutori, sono stati sentiti Sel e IdV, ieri l’UdC e il Psi, protagonisti negli ultimi mesi della seconda lista capeggiata da Salvatore, poi il passo indietro dell’esponente socialista per un accordo unitario, suggellato con una poltrona di vicesindaco per il partito del Garofano. Sabato si concluderanno gli incontri preliminari con la rappresentanza del Partito Democratico.