Più di 600 firme raccolte in due giornate, la prima il 25 aprile, la seconda il primo Maggio, un’iniziativa organizzata dall’associazione giovanile “Acussi Stess” per chiedere l’apertura del canile municipale e il ripristino del servizio di accalappiamento dei cani randagi. Un fenomeno, quello del randagismo che “ha assunto fenomeni preocupanti, specie nelle zone rurali” hanno dichiarato i promotori. Insomma una campagna finalizzata sia all’apertura della struttura che in generale per sensibilizzare la cittadinanza anche al rispetto del migliore amico dell’uomo ed evitare l’incivile usanza di abbandonare i cani. La storia del canile comunale si trascina da anni, se ne iniziò a parlare più di 10 anni fa, durante l’amministrazione Pace, ora la struttura fisicamente esiste, ma non è aperta. Alla raccolta delle firme è seguita un’interrogazione scritta al sindaco Summa da parte dei consiglieri comunali del PdL Domenico Salvatore, Vincenzo Claps e Lovallo che dichiarano “Nonostante il comune abbia avviato e concluso da circa un anno la gara di appalto, che ha visto l’assegnazione del servizio alla ditta A.R.C.A Associazione Recupero Cani Abbandonati, non si comprende il motivo per cui non inizia il servizio”. Per i tre esponenti dell’opposizione il randagismo è connesso con la gestione dei rifiuti, in quanto con il verificarsi di ritardi nella raccolta, i randagi assalgono i cassonetti delle isole ecologiche, trasformando le strade del centro e non solo in vere e proprie pattumiere. Inoltre se non si procede alla risoluzione del problema dei randagi non si potranno neanche prendere in considerazione delle forme di gestione dei rifiuti innovative, che purtroppo ad Avigliano costituiscono un miraggio, ad esempio la raccolta de rifiuti porta a porta.“Il canile comunale è stata una delle opera incompiute, simbolo della scorsa amministrazione” concludono i consiglieri “facciamo in modo che non diventi la tela di Penelope del comune di Avigliano”.