Il sit in si è svolto ruotando attorno a due metafore, una musicale tra le note del recital scugnizzi, simbolo di un sud dimenticato, ricco di immaginazione ma povero tra le pieghe della crisi, della disoccupazione. L’altra metafora era il Totem che accoglieva i partecipanti in piazza, quasi si entrasse in una riserva dei nativi americani, lakota o irochesi poco importa a chi si siano ispirati i giovani artisti dell’Istituto d’arte di Potenza, ma voleva significare di sentirsi giovani e prigionieri di un sistema che non riesce ad ascoltare le loro istanze. L’organizzatore Francesco Giordano a mò di provocazione passeggiava con due catene ai piedi, simbolicamente prigioniero anche lui “ è un’iniziativa nata ed ideata affinché i ragazzi si avvicinino alla politica, riescano a parlare con la politica ed i politici dialogano con loro”. In effetti, sembrava essere in una prateria libera durante la discussione con i politici, nessun canovaccio e spazio alla spontaneità, al raccontare le proprie esperienze di studio in altre regioni come fa Giuseppe ma che dice io voglio ritornare a vivere in Basilicata e chiede ne avrò le possibilità? Oppure i progetti futuri come quello di Salvatore che andrà a Milano per imparare il fashion design, sarà un nuovo cervello che andrà via senza più ritornare? Erano presenti i consiglieri regionali Giannino Romaniello e Gianni Rosa, il sindaco Vito Summa, l’assessore Santoro ed i giovani rappresentanti comunali Mimmo Salvatore, Angelo Summa e Vincenzo Claps. “Quiet generation”? generazione quieta, addormentata tra social network e pc? No, al contrario come dimostra l’intervento di Eliana che dice al sindaco che la politica non ci ascolta e ci sottovaluta, mentre noi vogliamo fare qualcosa per la nostra comunità, ma non ci date neanche di spazi, meglio andar via concluse l’attivista dell'associazione Accussì Stess. Summa da una risposta da sindaco dicendo che gli spazi si avranno come il polivalente e da ex giovane cresciuto nell’associazionismo “Non demordete, neanche di fronte alla lentezza delle istituzioni”. Si parla di formazione, Gianni Rosa non ha mezzi termini “ Ha solo lo scopo di far arricchire i formatori ed essere un ammortizzatore sociale. La provincia di Potenza ha un osservatorio del lavoro e con l’apofil propone corsi di costruzione di mandolini o altri scollegati con la realtà. Bisogna avere il coraggio di cambiare, facendo una vera formazione che dia ingresso al mondo del lavoro, se no si favoriscono solo interessi privati a danno del Bene Comune.”. Trasparenza, diritto ad essere informati e dovere dei politici ad informare nell’intervento di Romaniello “ Proporrò anche un’anagrafe patrimoniale degli eletti: ogni cittadino ha il diritto di sapere con che patrimonio entra un politico in un’istituzione e che patrimonio ha dopo l’esperienza”. Gli fa eco Vincenzo Mancusi, segretario regionale della Fiamma Tricolore “ Siamo in un paese dove l’80% dei politici non ha un mestiere o una professione, ha solo interesse a occupare poltrone ed avere privilegi. Anche questo allontana i cittadini dalla politica”.Anche il dramma della perdita del lavoro in età adulta, toccante l’esperienza di Antonio, già dipendente di una multinazionale, dopo aver lavorato a Genova, Lucca, dopo 20 anni si ritrova senza lavoro e nell’odissea della ricerca di collocazione, tra le mille forme contrattuali atipiche e nessuna vera tutela a ricercare una collocazione dignitosa.