Turismo locale si può? Le opzioni possibili per lo sviluppo di quello che probabilmente diventerà il volano trainante dell’economia mondiale. Ma come si potrebbe il terziario avanzato inserire in un paese interno lucano, in una regione carente di vie di comunicazioni internazionali? Appunto “lo sviluppo turistico del territorio Le Opzioni possibili” il titolo del seminario organizzato dalla Pro Loco di Avigliano, tra i relatori il sindaco Vito Summa e l’architetto Franz Manfredi, storico locale ed esperto di beni ambientali. Ospiti d’onore Donato Lucano Marino e Fausto Fagioli, fondatori del Earth European Academy of Rural Tourism Hospitality, un network internazionale che si occupa della diffusione e dello sviluppo del turismo rurale e della sua filosofia e metodologia. “ Nell’epoca delle nuove tecnologie e della globalizzazione cambia anche la tipologia del turista” afferma Marino, fondatore di sistematurismo srl “ oggi il nuovo viaggiatore vuole diventare attore, protagonista dell’esperienza, provare esperienze inusuali che nel suo ambiente abituale non può sperimentare’. Un capovolgimento della strategia nel settore dell’ospitalità, dove si deve vendere emozioni, percezioni originali assieme ad esperienze reali che stimolino il turista-ospite a calarsi in una dimensione completamente differente dall’abituale vissuto, che poi porti a raccontare le sensazioni vissute e a desiderare di rivederle. Insomma, l’idea del nuovo turismo rurale è partire dal bisogno e dai sogni, mentre infrastrutture, ambienti ricettivi sono posti in secondo piano, essendo ormai diffusi e simili in tutto il globo. “Bisogna riuscire a vendere sensazioni nuove, uniche e legate al proprio luogo” conclude Marino “Fagioli nella sua Romagna ha fatto qualcosa di straordinario: ha venduto il silenzio ai Giapponesi, che abituati a vivere in una metropoli tra mille rumori hanno apprezzato e vissuto l’esperienza unica di poter ascoltare il silenzio dei boschi ed i suoni della natura”. Esperienze reali, desideri, sogni e sensazioni nuove, questa la filosofia del nuovo turismo locale. “ Il turismo deve essere un progetto intersettoriale, oggi si vende un territorio non il singolo servizio o prodotto tipico, stanza o piatto di pasta” aggiunge Fagioli “ Come la teoria dei tre cervelli che messi assieme ne formano un quarto virtuale. In passato abbiamo commesso molti errori, compreso nella mia Romagna, dove le decisioni erano calate dall’alto, adesso bisogna partire dalle proprie peculiarità e dai propri territori, come per esempio la straordinaria esperienza dei GAL”. Una piccola rivoluzione culturale del turismo dove la marcia in più è data dalle idee e dalle sensazioni offerte al turista del III Millennio, esperienze che devono suscitare emozioni non riproducibili in contesti artificiosi e “uniche” nella genuinità ed originalità locale.Testimonianza di turismo rurale made in Lucania da parte di Giovanni Samela, responsabile del P.I.O.T “ Feudi Federiciani e Terre di Aristeo”, un progetto che vede la partecipazione di attori pubblici tra cui 12 comuni e privati, sviluppa diversi itinerari da quello archeologico, a quello storico, dal naturalistico. Sono messe a sistema le vie del gusto, del vino, del grano, dell’olio. Sono previsti interventi infrastrutturali da parte della componente pubblica come la realizzazione della segnaletica turistica, una struttura di informazione turistica con sede principale a Lagopesole e due desk, uno presso il polo attrattivo di Acerenza e uno presso il Comune capofila Oppido.