Un lucano, uno storico di memoria patria, un pubblicista dei tempi in cui la carta stampata prevaleva e la televisione era agli albori. Uomo poliedrico e memoria da Pico della Mirandola, ancora ricorda come fosse ieri i dialoghi con Venturi e l’arrivo dei canadesi e degli Inglesi mentre l’esercito tedesco scappava. Questi è Gennaro Claps, classe 1928, antico sindaco di Avigliano e contemporaneo scrittore, le cui ultime fatiche di autore riguardanti un saggio storico letterario del giovane Emanuele Gianturco del 1876 e “Fior di Avellana”, un excursus sulla nascita e gli sviluppi dei dialetti lucani, dove inoltre Claps recupera la memoria di poeti e scrittori aviglianesi che stavano cadendo nel dimenticatoio, forse perchè ormai considerati solamente autori di “paese”, ma che Rita Librandi dell’Orientale di Napoli alla presentazione dei volumi avvenuta ad Avigliano il 12 novembre 2009 aveva definito “una letteratura minore che è importantissima perchè da indicazioni di come la cultura, le mode artistiche erano vissute e percepite nelle periferie. Quando semmai gli unici centri di Cultura erano Firenze o poi Milano”. Ora arriva un prestigioso riconoscimento al lavoro del Claps. Sia il saggio del giovane Gianturco che Fior di Avellana, un volume tra storia e letteratura sono entrati a far parte della biblioteca dell’Accademia della Crusca, la più prestigiosa istituzione linguistica italiana, fondata a Firenze tra il 1582 e il 1583, per iniziativa di cinque letterati fiorentini Giovan Battista Deti, il Sollo, Anton Francesco Grazzini, il Lasca; Bernardo Canigiani, il Gramolato; Bernardo Zanchini, il Macerato; Bastiano de’Rossi, l'Inferigno, cui si aggiunse nell'ottobre 1582 Leonardo Salviati, l’Infarinato, le cui colte ma chiassose riunioni, furono dette “Cruscate”, da qui l’origine del nome dell’accademia. Un prestigioso riconoscimento per la Basilicata, la notizia è arrivata a Gennaro Claps, con una lettera firmata da Mariella Canzani della biblioteca dell’Accademia, dove avvisa che i due volumi arricchiranno il patrimonio bibliografico dell’Accademia e presto saranno messi a disposizione degli studiosi. Una notizia che ha sorpreso lo stesso Claps, nonostante i riconoscimenti avuti da enti culturali e Università come storico e “memorialista”, infatti, ci confida che è stato titubante nel pubblicare queste due ultime fatiche, avendole nel cassetto già da un pò di tempo. Per fortuna adesso c’è un altro pezzo di Lucania, nella prestigiosa biblioteca fiorentina.