La sfilata è rimandata, anche se qualche mini ciclista ha festeggiato lo stesso il pareggio con la Nuova Zelanda nella Piazza Aviglianesi nel Mondo, in attesa di migliori risultati. Però che l’odor di Africa ed aria di Mundial si respiri appare evidente a chi arriva ad Avigliano da Potenza, già in lontananza si intravedono una lunga serie di bandiere, mano a mano che ci si inoltra per la sinuosa strada appare la trattoria Labellavista, in alto sui suoi 1000 metri, nascosta da decine di tricolori, quando si scende in Paese si è accolti dalle strisce bianche rosse e verdi del Fusillo. Domenica di calcio sonnolenta, sarà per la giornata dedicata agli affetti familiari, per il tempo imprevedibile tra qualche timido raggio di Sole alternato a qualche goccia, un cielo a macchie azzurre e grigie e un freddo venticello. Gli Aviglianesi hanno preferito seguire la partita a casa, preparandosi semmai ad uscire a festeggiare la vittoria, sarà per la prossima volta. Qualcuno ha sfidato il venticello freddo, seguendo la partita tra un caffè ed un sorbetto, ma per le strade cittadine c’erano più bandiere che tifoni. Pieno l’oratorio di San Giovanni, dove i ragazzi hanno seguito il match con un piccolo televisore di latri tempi, bianco e nero come ai tempi del mondiale del Messico o dell’Argentina, quando il color era un lusso per pochi.Partita monotona commentavano i ragazzi, si aspettavano qualche goal azzurro ai danni dei neozelandesi, fioccano le battute, però, Angelo critica gli azzurri dicendo che il divario è come se l’Inter giocasse contro lo Stagliuzzo, ma non segnano, ribatte Pietro evidenziato lo stato atletico degli avversari “quelli si allenano con i canguri, saltano sempre”. Poi i commenti, a chi non piace Cannavaro, chi difende il capitano, si scommette sulle sostituzioni e su chi segnerà, ma il tempo passa, mentre l’Italia attacca ed il paratutto Paston vola, Giuseppe Raimondi lo guarda ammirato – sicuramente anche da tifoso infastidito- di parate ne capisce, infatti, questo anno ha esordito come n. 1 nella prima squadra dell’Avigliano. Finiscono i tempi supplementari, 1-1 ed Angelo commenta “Abbiamo pareggiato con una squadra che fa giocare Nelson, come il detersivo”. Pazienza, palla al centro e si inizia a giocare in oratorio.