A Cena con Ninco Nanco nel borgo di Frusci, proprio dove il capo brigante al secolo Giuseppe Nicola Summa di Avigliano, che proprio a Frusci trovò la morte il 13 marzo 1864 per mano della guardia nazionale Nicola Coviello. Il circolo Amici dell’Agrifoglio di Frusci ha rievocato quel periodo con una rappresentazione vivente nella piazzetta del borgo in un palcoscenico naturale come una vera casa contadina dell’epoca, costituita da un solo ambiente, senza servizi igienici, senz’acqua, costruita in pietra e “terra lota”. In questo spazio erano conservate le provviste, vi era lu cascion per la biada e il grano, erano ricoverati gli animali, trovava posto anche l’asino. Si tratta del racconto di un mietitore di ritorno da Rionero che, fermatosi a Frusci presso la fontana, assiste per puro caso, al matrimonio di due giovani del posto, tra suoni e balli, bruscamente interrotti dall’arrivo di un gruppo di briganti capeggiati da Ninco Nanco, il famoso capo banda che rapisce la sposa all’arrivo della Guardia Nazionale a cavallo. Introdotta dalla voce di Donata Masi, la storia era raccontata in aviglianese con la prosa ed i versi di Donato Imbrenda e si è chiusa con un monologo su Ninco Nanco scritto e recitato da ospite speciale: Vincenzo Labanca, autore di una trilogia sul brigantaggio. Significativa la partecipazione tra i figuranti di tanti abitanti del luogo, compresi quelli della terza età, rigorosamente vestiti con gli abiti tradizionali dei contadini.