SI OLTRAGGIA LA MEMORIA DI UN UOMO DELLO STATO.
Avigliano ha battuto il colpo, la presa di distanza dalla decisione dell'ex presidente della Repubblica Federativa del Brasile Inacio Lula arriva anche dal primo cittadino Vito Summa, con una nota ufficiale inviata all'ambasciata brasiliana a Roma. "Eccellenza" scrive Summa "il mancato accoglimento, da parte del Presidente della Repubblica Federativa del Brasile, della richiesta di estradizione in Italia di Cesare Battisti, già militante nel gruppo eversivo Proletari Armati per il Comunismo e condannato anche per il vile assassinio del nostro concittadino Antonio Santoro, Maresciallo Capo della Casa Circondariale di Udine, avvenuto il 6 giugno 1978, offende il desiderio di giustizia che la nostra comunità ha coltivato per tutti questi anni". Una decisione che ha infranto la speranza della riconsegna alla giustizia italiana di un terrorista " già sottoposto a giudizio per ripetuti ed efferati delitti" recando- secondo Summa che si fa portavoce di una intera comunità - una profonda delusione del diniego all'estradizione che "oltraggia la memoria di semplici cittadini caduti sotto i colpi di terroristi senza scrupoli e di un servitore dello Stato, prematuramente sottratto all'affetto dei suoi cari nell'adempimento del suo dovere". "Interpretando il generale sentimento di indignazione dei cittadini di Avigliano (Potenza), vorrei esprimerLe la profonda amarezza e l'avvilimento di una intera comunità verso una decisione che ferisce i sentimenti di vicinanza e di amicizia con il popolo brasiliano e con una terra, il Brasile, che nel secolo scorso ha accolto numerosi emigranti lucani ed aviglianesi" conclude Summa "La pregherei pertanto di voler rappresentare questi sentimenti al neo Presidente Dilma Roussef affinché possa rivedere la decisione del suo predecessore ed uniformarsi alla sentenza del Tribunale Supremo Brasiliano, ripristinando il primato della giustizia e rendendo onore ad una pagina triste della nostra storia recente, ancora viva nella memoria dei cittadini aviglianesi". Intanto la comunità ha risposto, non solo quella residente , ma anche da parte degli emigrati in Italia ed all'estero, il passaparola attraverso il web, con il sito aviglianonline.eu, e mail, sia col l'onnipresente facebook dove l'articolo della Nuova è stato condiviso da tanti aviglianesi e non solo , sia semplici cittadini che anche figure istituzionali, arriva anche la solidarietà del mondo globalizzato dal Brasile, dove l'opinione pubblica è nettamente contraria alla decisione di Lula. Pedro Luiz Hernandez, residente a São Bernardo do Campo, città dello Stato di San Paolo, dove vi è la più grande concentrazione di italo-brasiliani:"Io come brasiliano...,chiedo scusa al popolo italiano in speciale ai Aviglinese" poi continua con questo commento " Cesare Batisti,preso aqui no Brasil assassinou este Marechal Antonio Santoro que é natural de Avigliano uma cidade na Basilicata onde fiz grandes amigos.Me contam que a cidade está entristecida com a permanencia dele aqui no Brasil,pois deveria estar na Itália para ser julgado pelas barbaridades cometidas" più o meno "Cesare Batista, che è stato arrestato in Brasile, ha ucciso il maresciallo Antonio Santoro, originario di una cittadina in Basilicata ,Avigliano dove ho molti amici. Mi raccontano che la città è addolorata per la permanenza di Battisti in Brasile, mentre dovrebbe essere in Italia per essere processato per le atrocità commesse". Avigliano ha battuto il colpo, la presa di distanza dalla decisione dell'ex presidente della Repubblica Federativa del Brasile Inacio Lula arriva anche dal primo cittadino Vito Summa, con una nota ufficiale inviata all'ambasciata brasiliana a Roma. "Eccellenza" scrive Summa "il mancato accoglimento, da parte del Presidente della Repubblica Federativa del Brasile, della richiesta di estradizione in Italia di Cesare Battisti, già militante nel gruppo eversivo Proletari Armati per il Comunismo e condannato anche per il vile assassinio del nostro concittadino Antonio Santoro, Maresciallo Capo della Casa Circondariale di Udine, avvenuto il 6 giugno 1978, offende il desiderio di giustizia che la nostra comunità ha coltivato per tutti questi anni". Una decisione che ha infranto la speranza della riconsegna alla giustizia italiana di un terrorista " già sottoposto a giudizio per ripetuti ed efferati delitti" recando- secondo Summa che si fa portavoce di una intera comunità - una profonda delusione del diniego all'estradizione che "oltraggia la memoria di semplici cittadini caduti sotto i colpi di terroristi senza scrupoli e di un servitore dello Stato, prematuramente sottratto all'affetto dei suoi cari nell'adempimento del suo dovere". "Interpretando il generale sentimento di indignazione dei cittadini di Avigliano (Potenza), vorrei esprimerLe la profonda amarezza e l'avvilimento di una intera comunità verso una decisione che ferisce i sentimenti di vicinanza e di amicizia con il popolo brasiliano e con una terra, il Brasile, che nel secolo scorso ha accolto numerosi emigranti lucani ed aviglianesi" conclude Summa "La pregherei pertanto di voler rappresentare questi sentimenti al neo Presidente Dilma Roussef affinché possa rivedere la decisione del suo predecessore ed uniformarsi alla sentenza del Tribunale Supremo Brasiliano, ripristinando il primato della giustizia e rendendo onore ad una pagina triste della nostra storia recente, ancora viva nella memoria dei cittadini aviglianesi". Intanto la comunità ha risposto, non solo quella residente , ma anche da parte degli emigrati in Italia ed all'estero, il passaparola attraverso il web, con il sito aviglianonline.eu, e mail, sia col l'onnipresente facebook dove l'articolo della Nuova è stato condiviso da tanti aviglianesi e non solo , sia semplici cittadini che anche figure istituzionali, arriva anche la solidarietà del mondo globalizzato dal Brasile, dove l'opinione pubblica è nettamente contraria alla decisione di Lula. Pedro Luiz Hernandez, residente a São Bernardo do Campo, città dello Stato di San Paolo, dove vi è la più grande concentrazione di italo-brasiliani:"Io come brasiliano...,chiedo scusa al popolo italiano in speciale ai Aviglinese" poi continua con questo commento " Cesare Batisti,preso aqui no Brasil assassinou este Marechal Antonio Santoro que é natural de Avigliano uma cidade na Basilicata onde fiz grandes amigos.Me contam que a cidade está entristecida com a permanencia dele aqui no Brasil,pois deveria estar na Itália para ser julgado pelas barbaridades cometidas" più o meno "Cesare Batista, che è stato arrestato in Brasile, ha ucciso il maresciallo Antonio Santoro, originario di una cittadina in Basilicata ,Avigliano dove ho molti amici. Mi raccontano che la città è addolorata per la permanenza di Battisti in Brasile, mentre dovrebbe essere in Italia per essere processato per le atrocità commesse".