UN SAGGIO STORICO CON NOTIZIE INEDITE
Presentato ai piedi del maniero normanno di Lagopesole l ultimo saggio storico dell architetto Francesco Manfredi, edito al centro studi Politeia: "Avigliano Storia urbana.Territorio,Architettura,Arte", un compendio completo: un approfondito studio che parte dai primi segni dell uomo quali i graffiti preistorici mesolitici a Tuppo dei Sassi fino alla storia recente, anche artistica con le sculture di Vincenzo Claps del 2009. L iniziativa promossa dalla Pro Loco di Lagopesole e da Politeia ha visto la presenza -oltre all autore Manfredi, del sindaco Summa, dello storico dell arte Ugo di Furia, del prof. Antonio Lerra, A fare gli onori di casa il presidente della locale Pro Loco Carlo Lucia, moderatrice Katia Mancusi, mentre il Presidente di Politea Coviello ha concluso l iniziativa. Di Lagopesole e dei tre feudi della zona- Agromonte, Lagopesole e Montemarcone - Manfredi ne tratta con dovizia di particolari; anche con novità che sono emerse dai recenti studi storici che hanno rivelato una diversa collocazione del Castello "Rosso". Normanna è la pianta principale, Ruggero II, colui che riunì in un unico regno tutte le conquiste della famiglia Altavilla, si fermò a Lagopesole durante le azioni militari contro le ribellioni dei vassalli; proprio in un suo soggiorno la stesura di un documento che per la prima volta nomina Lagopesole nel 1128 : "ad oppidum,quod vulgo nominatur Lacupensilem". Poi gli ampliamenti svevi con il Donjon e la cappella palatina e abbellimenti durante il regno di Carlo I D Angiò, il sovrano che a lungo ha dimorato nel maniero. E riportata anche l originale scoperta fatta dal geometra Vito Carmelo Rosa, decano degli astrofili lucani, che in un suo rilevamento con una "stazione totale" ha scoperto che il rapporto tra la lunghezza del lato maggiore (47,111) e quello minore(m 29,173) risulta essere 1,615 molto prossimo al famoso 1,618 della sezione aurea di Leonardo Fibonacci, l insigne matematico ospite della corte di Federico II- proprio quello della sequenza del "IL Codice da Vinci"- che può aprire nuove ipotesi dell influenza sveva sulla costruzione del castello. . "Spesso si sente dire che ad Avigliano non c e nulla da visitare, ma non e cosi" ha dichiarato Manfredi "Esiste un patrimonio artistico, urbanistico notevole da non sottovalutare". A dimostrazione di questo, significativa l intervento del critico Di Furia sulle presenze artistiche in Avigliano, dagli affreschi del Todisco datati al 1557 quindi gli ultimi lavori dell artista abriolese, salvati dall incuria anche grazie a Manfredi, al seicento con opere del Pietrafesa, del Bresciano e di Pietro Ferro, notevole pittore lucano riscoperto da pochi anni ed Avigliano è l unico luogo in Basilicata con la presenza di pittori partenopei a torto considerati minori come Francesco Giordano, Filippo Ceppaluni al più celebre Girolamo Cenatiempo, presente con tre tele. Notevole anche la presenza di statue della scuola pugliese con i Santi Leonardo- antico patrono di Avigliano- di Paolo Antolini , e napoletana con il San Sebastiano di Carmine Lantraceni, anche lucana con il malese Troisi.