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27/03/2011
RITORNA LA TRADIZIONE R LA FRUSTULUTATA
Un rito di purificazione importato dai monaci celtici-iralndesi
 
Rivive grazie alla Pro Loco l usanza della Frustulutata, un evento che ha le radici nei riti ancestrali per propiziarsi i favori della Natura e chiedere bel tempo e fortuna per le messi ed i raccolti. Il rito risale all antico popolo dei Liguri, in occasione dell equinozio di primavera periodo per eccellenza consacrato, con processioni rituali e fuochi di purificazione alla celebrazione della rinascita della natura, poi la tradizione pagana si fuse con quella cristiana celtico-irlandese dei monaci di San Colombano, giunti in epoca longobarda. Era tradizione secolare che in ogni quartiere aviglianese, nel giorno di San Giuseppe si trascorresse assieme la serata mangiando la "cucia", una mistura di ceci, mais e grano lessati e conditi con il sale, mentre i ragazzi mostravano il coraggio saltando il piccolo rogo, incuranti delle fiamme e del fuoco. Era la "frustulutata", una pira di fascine, legna e ginestre che erano poi arse in due occasioni, durante la festività di San Giuseppe in tutti i quartieri e poi uno più grande il 25 Marzo, in occasione della festività dell Annunziata, proprio nel cortile della omonima chiesa. Per gli aviglianesi era occasione di incontri nei vari quartieri, prima andando a raccogliere le ginestre, sopratutto nella collina del calvario e preparare la festa rionale cercando di riuscire a fare il falò più bello e spettacolare rispetto agli altri rioni La Proloco di Avigliano ha mantenuto viva la tradizionale "frustulata" nel giorno dell Annunziata, occasione che diventa una piccola festa cittadina, un momento di incontro tra le veccie generazioni che vivevano questa tradizione come un occasione per festeggiare e riunire le famiglie e le nuove generazioni che si spera un giorno continueranno a mantenere vivo il "fuoco propiziatorio". Questo anno la serata è stata allietata dalla musica della tradizione partenopea del Trio Tarantae con Emidio Ausiello alla Tammorra ed alle percussioni, Luigi Staiano alla voce e fisarmonica e al basso il musicista aviglianese Max De Carlo.
 
Leonardo Pisani
fonte LA NUOVA DEL SUD
categoria: DA CLASSIFICARE
 

I COMMENTI DEI VISITATORI
carlo da aviglianese errante | 30/03/2011 - 08:23
 
Quanti ricordi... si andava casa per casa a raccogliere un ceppo, una sedia vecchia....e si era felici
 
elsa da avigliano | 30/03/2011 - 10:56
 
Meno male che c'è la pro loco!