TOSSICODIPENDENZE : COSA EMERGE DALL'INCHIESTA SUL PARCO BADEN POWELL
Dopo il boom mediatico che un paio di anni fa aveva portato alla ribalta Avigliano accostandola, quasi in un binomio, con la droga, con notizie di arresti pressoché giornaliere e il vicequestore aggiunto Barbara Strappato che parlava della situazione nel centro alle porte del capoluogo come «davvero preoccupante, insostenibile e allarmante», la calma piatta in cui pareva la cittadina fosse piombata in relazione al fenomeno, a seguito di un intensificarsi dei controlli e di un'attenzione alta da parte delle forze dell'ordine, delle istituzioni e della- società civile, era solo apparente. La conferma di come sia difficile tamponare in modo efficace quella che è una vera e propria emorragia giovanile e di come il consumo di droga abbia intrappolato tanti giovani e giovanissimi, che da consumatori si sono trasformati in spacciatori principalmente per autofinanziare il consumo personale, la si è avuta a conclusione dell'operazione «Baden Powell», dalla quale emerge con chiarezza come la banda specializzata nel traffico e spaccio di droga avesse la propria base proprio tra Avigliano e Potenza. L'attenzione sul fenomeno che, nel giro di una decina d'anni, ha portato Avigliano a trasformarsi da «isola felice» m quanto unico paese della provincia a non avere utenti in trattamento presso il Sert, a maglia nera per spaccio e consumo di stupefacenti solo considerando la punta dell'iceberg di coloro che arrivano a curarsi, ma le cui dimensioni reali sono sconosciute, si era sollevata già nel 2005, quando fu convocato anche un Consiglio Comunale straordinario per discutere con la cittadinanza della nuova ed inaspettata emergenza sociale e, nell'occasione, fu organizzata anche una fiaccolata per sensibilizzare la comunità sull'argomento. Fu nel mese di marzo del 2009, tuttavia, in seguito ad un'inchiesta della Gazzetta che fotografava il preoccupante fenomeno, che il problema ebbe una vera e propria deflagrazione. il titolo: «Avigliano, è qui il market della droga», scatenò polemiche e levate di scudi a difesa della reputazione della cittadina, ma al contempo alzò nuovamente l'asticella dell'attenzione su quello che si stava trasformando in un vero e proprio caso - Avigliano, con giovani dell'età media di 18 anni e senza particolari disagi divenuti consumatori abituali di eroina e al contempo spacciatori. «L'attenzione sulla questione - afferma il sindaco di Avigliano Vito Summa - è rimasta in questi anni, anche se più in sordina, massima e la cosa ci ha permesso, dopo una fase di recrudescenza, di riportare sotto controllo il territorio grazie ad una sinergia tra amministrazione e forze dell'ordine. Tuttavia siamo consapevoli che la repressione, da sola, non è sufficiente». I luoghi abituali dello spaccio, infatti, cambiano per sfuggire ai controlli, vanno anche di città in città, ma i problemi di tossicodipendenza e conseguente smercio seguono questi giovani nei loro spostamenti.