AVIGLIANO – Giovedì sera nella Sala Consiliare del Municipio, i volontari dell’Associazione Amici dell’A.N.T. di Avigliano hanno presentato il consuntivo dell’anno 2009 ai sostenitori e alla Delegazione provinciale dell’ANT costituita dai medici Giovanna Martorano e Saverio Glisci, dalla psicologa Lucia Col angelo e dal Delegato di Potenza, Giovanni Imbrogno. Il fine di questa Associazione è quello di raccogliere fondi per sostenere i servizi organizzati sul territorio nazionale e locale dall'ANT, l’Associazione Nazionale Tumori, che si occupa di assistenza domiciliare sociosanitaria gratuita per tutti i sofferenti di tumore che vogliono affrontare la malattia a casa, con i propri cari, senza rinunciare alle cure mediche necessarie. L’Associazione, operativa sul territorio dal 2004, ha ottenuto, nell’arco dei 5 anni di attività, risultati straordinari, raccogliendo complessivamente la considerevole cifra di 136.000 euro, attraverso donazioni spontanee, manifestazioni e altre attività. L’anno 2009 ha fatto registrare un ulteriore incremento del 15% dei fondi raccolti. Era presente in sala anche il neosindaco di Avigliano, Vito Summa, che ha elogiato l’impegno e la dedizione con cui i volontari dell’Associazione hanno operato in questi anni, assicurando alla stessa anche un contributo comunale. “Avigliano è piena di persone che si impegnano per il sociale – ha affermato il presidente dell’Associazione, Filippo Bia - ultimamente il nostro paese è noto per la cronaca che forse fa più clamore, ma è costituito anche da tanta gente solidale e generosa che non ci stancheremo mai di ringraziare”. Il ringraziamento dei volontari Amici dell’A.N.T. va in particolare alla famiglia Summa che, per quattro anni consecutivi, ha offerto un consistente contributo, attraverso la cena di solidarietà che si è svolta nell’Hotel di loro proprietà e che quest’anno devolverà all’Associazione tutto il ricavato della festa di inaugurazione della nuova sala ricevimenti “Villa Diamante”. Altrettanto importante è stato il contributo del professor Rosuccio Lacerenza, che ha sempre donato il ricavato della vendita dei suoi libri, nonché quello dei commercianti della cittadina.