RIQUALIFICAZIONE DELL'EX CAMPO SPORTIVO: IL 19 SI INIZIA
AVIGLIANO - E venne il giorno dell’inizio dei lavori di riqualificazione dell’area dell’ex campo sportivo di Lagopesole. Dopo un anno dall’aggiudicazione dell’appalto, la firma della consegna lavori di questi giorni e la netta opposizione del “Vassallo” della zona, attraverso una infinita produzione di atti, documenti e missive, finalmente il 19 luglio si comincia . Il progetto relativo al campo sportivo nasce dall’esigenza di riqualificare l’intera area non soltanto dal punto di vista funzionale ma, soprattutto, da quello gestionale e sociale. A progetto ultimato, la micro-piazza, i piccoli giardini e i campi da gioco qualificheranno e caratterizzeranno fortemente tutta l’area e daranno la possibilità di organizzare incontri e iniziative che coinvolgeranno l’intera collettività. Perché tutto questo ritardo per l’inizio dei lavori? “La solita burocrazia”, verrebbe da dire. Forse, per altre “storie” di appalti, tale risposta rispecchierebbe in gran parte il vero, ma, in questa vicenda, le ragioni del ritardo sono da ricercare nell’azione ostruzionistica, attuata dal “Vassallo di Lagopesole” verso il sindaco Vito Summa. Infatti, il “signorotto” locale pensava a semplici interventi di riqualificazione del campo sportivo esistente, e questo era in netto contrasto con il progetto, caldeggiato dal sindaco Summa, che mirava alla realizzazione di un polo ricreativo, nell’ottica del Castello di Lagopesole e del suo borgo come contenitore turistico. Il “Vassallo” e il suo “clan” hanno battuto qualsiasi “sentiero” per imporre il loro “desiderio-volere”, andando ad importunare, perfino, i morti. In realtà l’area, dove sorge il campo sportivo catastalmente identificato al foglio 36 particella 109, è ancora intestato alla defunta principessa Doria Pamphily Orietta, ufficiale dell' Ordine dell' Impero Britannico e madre di due figli adottati non fratelli Jonathan e Gesine, principi in lite tra loro per l’eredità con una strana storia alle spalle. Gli “oppositori”, memori di un atto notarile di oltre 60 anni fa (12. 4.1961 n. 6543) con il quale la principessa Orietta Doria donava al comune di Avigliano l’area suddetta, a condizione che mantenesse la destinazione d’uso, in caso contrario, di rivendicare alla proprietà il terreno donato, hanno contattato i principi ereditari (Gesine e Jonathan) affinché esercitassero l’opzione sulla donazione, in quanto l’amministrazione comunale stava violando la volontà della donatrice. Dopo una sequela di missive tra l’avvocato dei principi e l’amministrazione, lenito ogni dubbio che ha convinto i principi della bontà della riqualificazione dell’area, l’opera ha preso il via per la sua realizzazione. Ho scritto questo articolo a futura memoria. L’ho scritto dopo aver raccolto la confidenza di un amico verosimilmente immaginario che, per le sue azioni disinteressate per lo sviluppo territoriale, più volte è stato ostacolato da questa gente, solo perché si era “permesso”, insieme all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Summa, di organizzare “cose importanti” (come la riqualificazione del campo sportivo di Lagopesole) senza il loro avallo. Questa gente vive solo di affari & visibilità. Visibilità di scarsa specie che produce danni prospettici ben più gravi di quanto già abbiano fatto, nell’ultimo ventennio, i loro padri o amici degli amici. Concludo con una frase storica del principe Filippo Doria (padre della principessa Orietta), primo sindaco di Roma voluto dagli angloamericani alla fine della guerra, che, pregato di fare un discorso, con tono pacato quasi timido, disse: «Volemose bene». Ciò vale come dedica per i paesani di Lagopesole.