LA PARABOLA DEI PARTECIPANTI ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA: CHE FINE HANNO FATTO I POLITICI?
Tra i cinguettii di twitter, lo sfogliarello di Facebook, la lettura dei loro articoli sui quotidiani, lo spostamento in camper, con il triciclo o a piedi, ci sarebbe tanto da spigolare sui 2+2 candidati alle primarie del “centrosinistro” per chi sarà l’aspirante alla presidenza della Regione Basilicata. Politici - singolare: politico - deriva dalla parola greca “polis”(città) e indica coloro che si occupavano del governo della cosa pubblica. Lacorazza, Pittella, Somma e Benedetto ovvero Politicanti - singolare Politicante è un termine derivato per indicare chi, in politica, si occupa solo degli affari propri a danno di tutti gli altri, principalmente di ogni singolo cittadino. Davanti all’atrio d’ingresso al palazzo del consiglio regionale di Viale Verrastro potrebbero sistemare un immenso monumento immaginario dedicato ai politicanti che hanno concluso anticipatamente la loro legislatura per manifesto presunto ladrocinio: la tangenziale, nome che indica la pratica più frequente nell'attività dei politicanti, cioè la riscossione delle tangenti. In certi casi, quando la tangente è povera come quella degli uscenti consiglieri, si dovrebbe parlare di arracatta scontrino, ma non sono stati ancora pensati monumenti di tipo “scontrinale”. L'immagine delle future elezioni rappresenta una tipica gang di politicanti “squattrinati mentali” con la faccia tosta di ricandidarsi. E alla fine sarà molto. Tuttavia, è difficile distinguere il politico dal politicante, o meglio, vi è una dissociazione mentale del ruolo: quando parlano sono politici; quando operano sono politicanti, cioè raccatta scontrini, ovviamente con le dovute eccezioni. La terribile "fiction- horror" delle primarie plasmata dai burattinai del PD (padroni assoluti) che non fanno tanta filosofia ma fotografano uno stallo agitato, ansiogeno, irreparabile, del PD lucano, forse. E ti piazzano un burattino il signor banda larga Piero “Lacorazza”, novello Obama, un giovane arrampicatore a cui interessa solo il titolo e poco importa se manovrato. L’altro Marcello Pittella dovrebbe scrollarsi dalla “gonnella” del fratello e dimostrare con i fatti di essere degno di governare la Basilicata, chiaramente senza spargimento di morti e di feriti. Gli altri due non pervenuti, due burattini da ultima fila. Il tallone d’acciaio della molla del PD non è ancora del tutto compromessa e politicamente sopravvivere anche oltre loro; votando un nome non presente alle primarie magari Domenico Tripaldi attuale direttore generale del dipartimento sanità, che da solo “s’ ra’ accappott”. Altrimenti anche la melma fa spettacolo. In attesa di Godot? o di quali altri Santoni della politica? La politica che cammina all'indietro o si fa alto monumento delle sue bassezze perché ci rendiamo conto che oggi i “politici dovrebbero prima di tutto svuotarsi (la tragedia è che non ce la fanno neanche a lavarsi le mani)”. Alle elezioni nazionali, mi sono turato il naso ed ho votato Bersani ed è andata a finire come tutti sappiamo, votare Lacorazza, leggendo sul suo sito ufficiale: i primi spunti da cui partire per: “Costruire una Basilicata migliore….”. Il non trovare tra i “primi spunti”, anzi, non viene proprio menzionato neanche nei secondi (spunti intendo), l’obsoleto Statuto Regionale e la sua Riforma Obbligatoria visto che siamo l’unica regione inadempiente, mi ha fatto riflette su chi ci deve governare. Un politicante con un gigantesco ego “the coolest guy eved” (il ragazzo più fico di sempre) geniale nell’apparato tecnologico, incisivo sui “big data” (scarso nel guidare un triciclo). Come si definisce, mi sembra eccessivo, meglio disertare le urne, se vince Pittella ci devo pensare.