'IL PERDONO DI GESUALDO' SPACCA PRO LOCO E REALIZZATORI
AVIGLIANO- Ancor prima di essere rappresentato è stato motivo di polemica.”Il perdono di Gesualdo”, opera del pittore fiorentino Giovanni Balducci rappresentata dal vivo in occasione di “Incanto per Gesualdo”,la due giorni di celebrazioni che Venosa ha dedicato al madrigalista Carlo Gesualdo, ha diviso la Pro Loco di Avigliano e parte dei gruppi che realizzano i Quadri plastici. Sotto gli strali dell’associazione “Aviliart” e del coordinatore artistico di “Spazio Ragazzi” Francesco Bergamasco i vertici della Pro Loco.”I tre gruppi” spiega il presidente di “Aviliart” Tonina Salvatore sono stati contattati e hanno esposto una serie di perplessità. Si è comunque giunti ad un accordo per la realizzazione del quadro, alla quale avrebbero dovuto collaborare “tutti, oltre ai due già citati anche il gruppo “Basso la terra”. “Per noi”, incalza Francesco Bergamasco, “ il quadro proposto”, un’opera di 481 cm di altezza e 310 di base , per un impalcato di oltre sette metri,” era irrealizzabile, perché di dimensioni eccessive”. Ma non c’è solo una questione tecnica. Nel mirino dei gruppi dissidenti anche la scelta di affidare la direzione artistica dell’opera a Rocco Lacerenza, coordinatore del gruppo “Basso la terra”: Lacerenza ci è stato imposto come coordinatore ed ha ritenuto che l’opera fosse fattibile senza nemmeno consultarci, ha presentato il suo progetto tagliando di fatto fuori gli altri gruppi”. Polemiche alle quali risponde il presidente della Pro Loco Luciano Sabia: “ Quando il comitato per le celebrazioni gesualdiane e l’ Apt ci hanno proposto la realizzazione del quadro ci siamo trovati a dover decidere in tempi stretti come muoverci. Bisognava decidere in fretta se sfruttare l’opportunità per portar fuori dall’ambito locale i “ Quadri plastici e il nome di Avigliano. Da parte nostra non c’è mai stata l’intenzione di escludere nessuno, tutti sono stati coinvolti nell’iniziativa, lo dimostra il fatto che nel manifesto di presentazione della manifestazione ad essere citata è la Pro Loco e non si fa alcun riferimento al gruppo che ha realizzato il quadro. Anche la scelta di Lacerenza è legata al poco tempo avuto a disposizione: ci siamo rivolti a lui per le sue competenze tecniche, non certo per la volontà di escludere altri. Ci era stato anche proposto di far realizzare ciascuno dei tre livelli sui i quali il quadro si sviluppa da un diverso gruppo, ma era una soluzione non attuabile. Possiamo aver effettuato delle scelte discutibili, magari sbagliate, ma abbiamo agito sempre in buona fede e di certo senza intenzione di scartare qualcuno”. Spiegazione che non convincono i dissidenti, che affondano il colpo: Per la loro ambizione personale i vertici della Pro Loco hanno spaccato l’armonia esistente fra i gruppi che ogni anno lavorano per dar vita all’unica manifestazione rimasta ad Avigliano”. Insomma un clima pesante, e il timore è che la vicenda possa ripercuotersi su un evento che è ormai uno dei pochi che riesce a caratterizzare la vita culturale del paese.