I NUOVI SCOUT DI AVIGLIANO PULISCONO I RESTI DEI PELLEGRINI SUL MONTE CARMINE
E se Avigliano ripartisse da loro? Sir Robert Stephenson Smyth ebbe a dire:"Guarda più lontano, guarda più in alto, guarda più avanti e vedrai una via; ma sappi anche voltarti indietro per guardare il cammino percorso da altri che ti hanno preceduto: essi sono in marcia con noi sulla strada". Nel lontano 1907, questo generale fonda quello che poi diventeranno i movimenti mondiali dello scautismo e del guidismo. Nel 2013, ad Avigliano, è nato il primo gruppo di ragazzi scout di ambo i sessi, certi di riuscire a districarsi tra i pericoli di questa vita selvaggia, che il mondo degli adulti riserva a loro giornalmente. E’convinzione che la determinazione dei giovani scoutisti di Avigliano porterà loro a farne di strada, non solo con scarponcini e zaino in spalla, ma come associazione di persone, formata anche dai genitori e adulti. Saranno in grado di mettersi a disposizione del prossimo, secondo regole precise ed un percorso di crescita ben definito. Il piccolo Matteo, impeccabilmente in divisa, ci tiene a puntualizzare di essere fiero insieme a tutti i suoi amichetti tutti iscritti all’associazione AISA puntualizzando che si tratta dello scoutismo avventista:“Qui siamo tutti uguali, prima i nostri genitore e ora i nostri educatori ci insegnano, attraverso l'esperienza del gioco, ad accettare la diversità e a condividerla.” Inoltre, sottolinea con energia che “ da noi la diversità di religione non crea un limite per l'aggregazione di nuovi ragazzi, in virtù del principio dell'accettare la diversità che è nell'altro.” La prima uscita del gruppo scout è stata un’iniziativa, in collaborazione con Legambiente, dal titolo “Puliamo il mondo”. Una mattina in cui si è deciso di pulire il bosco del Monte Carmine, meta di tanti pellegrini devoti alla Madonna, ma poco attenti alla sua salvaguardia. Mi sa proprio che Avigliano deve ripartire da loro e dal loro metodo educativo, che sta nel riuscire a trovare per ciascun ragazzo il proprio cammino, alla luce delle proprie capacità e dei loro limiti, imparando ad aiutare il più piccolo e a farsi aiutare dai più grandi. Il tutto seguendo delle piccole e semplici regole: “1.
Dà valore al suo tempo e alle attività a cui partecipa: conosce i propri limiti e progetta di conseguenza i propri impegni; 2.
Scopre e ricerca il confronto con l’altro: quando esprime un’opinione o un’esigenza, considera anche quelle degli altri; 3. Riconosce l’autorità, ascolta e argomenta.
Non si chiude nelle sue convinzioni: 4. E’ competente, sa fare le cose, e
mette le sue conoscenze al servizio degli altri; 5. Fa quello che dice.
Non si rimangia la parola data; 6. Comunica con coetanei e adulti con il mezzo e il modo più efficace per ogni situazione.
Evita parolacce e volgarità; 7. Usa e conserva le sue cose e quelle altrui con cura,
piuttosto che ricomprare, ripara; 8. Sa divertirsi e passare il tempo
anche facendo a meno della tecnologia (esempio: computer, cellulari, videogiochi); 9.
Conosce il confine tra pubblico e privato perché ha sviluppato un senso del pudore e della decenza. Se lo applicassero anche i nostri politici non sarebbe male.