DIVENTA UNA PROSTITUTA PER LA CRISI ECONOMICA «LO FACCIO PER LA FAMIGLIA»
«Il mio compagno non lavora, ho un bambino e la mia famiglia ha bisogno di denaro per vivere». E allora lei, 44 anni di Pietrapertosa, si è trasformata in massaggiatrice sexy ed escort a Potenza, ma anche a Rimini e Palermo. E' una delle testimoni dell'inchiesta della Procura di Potenza sulle prostitute che per pagare l'affitto della loro «alcova» offrivano sesso ai proprietari degli appartamenti. Sei persone giovedì sono state rinviate a giudizio dal giudice dell'udienza preliminare del Trbunale di Potenza Rossella Larocca. Alcuni di loro accettavano prestazioni sessuali al posto del fitto della casa trasformata in «alcova». Gli imputati: Lucia Tenore, 49 anni, di Brescia, Stefania Nardo, 55 anni, di Genova, Domenico Palermo, 54 anni, di Potenza (accusato solo di favoreggiamento), Giancarlo De Novellis, 54 anni, di Potenza, Salvatore Pagnotta, 45 anni di Avigliano (accusato solo di favoreggiamento per aver fornito il numero di telefono del proprietario di un'abitazione a una prostituta che cercava casa), Michele De Stefano, 73 anni, di Abriola. Dovranno difendersi davanti al giudice del Tribunale di Potenza (prima udienza 20 febbraio 2014). Tra il 2008 e il 2010 dieci ragazze venezuelane e dell'Est Europa si prostituivano a Potenza nelle case che alcuni degli imputati avevano a disposizione. E quando le ragazze non potevano pagare, i proprietari delle case, secondo la ricostruzione della Squadra mobile di Potenza, all'epoca guidata dal vicequestore aggiunto Barbara Strappato (ora alla Sezione Catturandi della Questura di Napoli), accettavano pagamenti in natura. Tra queste ragazze c'era anche la testimone di Pietrapertosa: escort per necessità. «Ho cominciato per necessità economiche - ha spiegato agli investigatori - e mi son fermata solo durante la gravidanza. Faccio la prostituta da sei anni».