PESCA DI BENEFICENZA PER UN PROGETTO IN UGANDA
AVIGLIANO - Un piccolo contributo, un premio sicuro. Non tanto quello materiale, pescato nella miriade messa a disposizione da chi, in primis i commercianti, ha permesso la realizzazione dell iniziativa. Piuttosto quello, che fa bene all anima, per aver dato il proprio contributo ad una buona causa. Natale è sinonimo anche di solidarietà, parola che ad Avigliano si coniuga come sinonimo di pesca missionaria, sotto il titolo "Anche tu come Gesù". Iniziativa organizzata dal Gruppo missionario della parrocchia di Avigliano coordinato da Domenico Pace, con la collaborazione fattiva di Roberta Raffaele, Francesca Telesca, Marianna Telesca, Roberto Lelario, Filomena Lucia, Carmen Lelario e l intenzione di finanziare uno dei progetti messi in atto diana Fondazione Missio, organismo pastorale costituito dalla Conferenza episcopale italiana "al fine di sostenere e promuovere - come recita il suo Statuto - anche in collaborazione con altri enti ed organismi la dimensione missionaria della comunità ecclesiale italiana con particolare attenzione alla "missio ad gentes" e alle iniziative di animazione, formazione e cooperazione frale Chiese". Divisa in quattro gruppi, legati all età degli aderenti (il gruppo di Avighano fa parte di "Missio Ragazzi"), la fondazione punta a proporsi come erede del cammino di quella sensibilità che, grazie all opera delle chiese locali, degli istituti religiosi, delle associazioni, del laicato, ma soprattutto del ruolo svolto dalle missioni nei luoghi in cui più c è bisogno di aiuto e di intervento per alleviare situazioni di disagio, di difficoltà, di povertà e di sofferenza, ha fornito risposte che si muovono nell ottica del messaggio del Vangelo. L attenzione dell iniziativa del Gruppo missionario di Avigliano si è diretta verso l Uganda, nello specifico verso la diocesi di Lira, e unprogetto di assistenza integrale per bambini disagiati che, come spiegato dal suo responsabile Monsignor Joseph Franzelli, si propone di fornire aiuto a 35 mila bambini «costretti a vivere diverse problematiche sociali: ragazzi che sono nati e vivono nei campi profughi, ragazzi che hanno perso i genitori uccisi nella guerra del Nord Uganda durata venti anni, ragazzi esposti ad abusisessuali e altre forme di abusi minorili, ragazzi i cui genitori sono morti a " causa dell aids, ragazzi abbandonati a se stessi, di cui nessuno si prenderebbe cura. Molti di loro sono sprovvisti deibeni di prima necessità come il cibo, le medicine, i vestiti e il materiale scolastico». La solidarietà di chi ha di più diventa perciò essenziale per «garantire a tutti questi ragazzi il massimo dell assistenza cosicché possano sentire l amore di Dio». E nel decennale di un iniziativa legata, alla "Giornata per l infanzia missionaria" che la Chiesa celebra nel giorno dell Epifania, e che in passato aveva già sostenuto un altro progetto, quello per la realizza-.zione di una scuola in India, la solidarietà concreta della gente non è certo venuta a mancare.