RICOSTRUZIONE POST-SISMA 1980, DAI POCHI FONDI ALLA BUROCRAZIA KILLER
La prima pagina della Repubblica del 24 novembre 1980 titolava a caratteri cubitali: “Il Sud Sprofonda – Migliaia di morti, interi paesi cancellati Colpite quattro provincie, da Napoli a Potenza” e nel foglietto sotto continua: “ Il Presidente ai terremotati: “Le parole sono vane, si spengono sui cadaveri” - titolo “ Pertini non abbandonarci”. La maledizione del terremoto colpì alle 19:34 di domenica 23 novembre 1980: una forte scossa della durata di circa 90 secondicon un epicentro di circa 30 km di profondità. Io avevo 12 anni e ricordo quei momenti subito dopo il terremoto come una liberazione: Avigliano era stata colpita ma non faceva parte delle struggenti parole di Alberto Moravia in “Ho visto morire il Sud”: “Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano”. Oggi, e sono passati più di trent’anni, sono un giovane assessore e vicesindaco di Avigliano, con delega ai lavori pubblici, ambiente e territorio e tutti i giorni tocco con mano le problematiche di una ricostruzione ancora lenta e che stenta a vedere la fine per colpa di fondi mai arrivati ad Avigliano e quando ci sono i finanziamenti il vero nemico è “la burocrazia” che la fa da padrona: Il freno maggiore è costituito dalle normative urbanistiche obsolete che, prima quelli che ci hanno preceduto nell’amministrazione e poi noi stessi, non siamo stati capaci di modificare ed adeguarle alle esigenze di oggi che non sono più quelle del dopo terremoto. Così sono passati 33 anni. Ma nonostante queste problematiche e la mancanza dei sovvenzionamenti dallo Stato, con orgoglio posso affermare che i proprietari delle case aviglianesi squassate dal terremoto, superato ogni paura e rassegnati della mancanza degli aiuti statali si sono dati da fare, riattando e ricostruendo, a proprie spese, le loro abitazioni a voler ribadire, ancora una volta, l’attaccamento alle proprie radici e l’orgoglio di appartenere a questa comunità. Il mio impegno sarà sempre al fianco dei cittadini, perché solo insieme potremo incidere sia a livello comunale che sovracomunale affinché la nostra città abbia il giusto riconoscimento e la considerazione che le spetta perché, da un po’ di tempo a questa parte, sembra che i quartieri alti della politica regionale se ne siano dimenticati. Volutamente?