LA LUNGA GIORNATA DELLE PRIMARIE
"C’é un solo modo per avere una nuova idea: combinare in modo diverso due o più idee che già si hanno per scoprire nuove relazioni tra esse". Avrebbe dovuto essere o sarebbe dovuto essere la rottamazione dei politici stagnanti sparsi per l’Italia, Basilicata compresa. Qual è la dicitura corretta? Insomma come si dice dice se Renzi vince o ha vinto le primarie, Renzi promette bene. Nessuno lo dice, ma MatteuccIno ha sulle spalle una condanna della Corte dei Conti - Da presidente della Provincia assunse staffisti senza laurea assegnandogli la categoria “D” - Non solo: il suo mandato è costato ai contribuenti fiorentini 600mila euro in cinque anni tra viaggi e ristoranti. Una condanna per un vero politico tutto sommato ci vuole perché fa curriculum. Ma se si domanda in giro ai renziani della prima ora, come ad esempio al consigliere comunale di Potenza Rocco Fiore, subito i volti arrossiscono e il timore di dirla sbagliata e di finire nel cono d'ombra cresce, quindi meglio risalire alla fonte primaria, cioè Matteo Renzi in persona. Il quale, alla faccia della rottamazione, fin dalla Leopolda di un mese fa affidando una tematica al senatore Salvatore Margiotta (originariamente fan di Bersani che gli ha garantito un posto al sole) e in seguito, lo ha designato come capolista nella sua lista regionale. Sempre in questa famosa lista bloccata il secondo posto è, per così dire, occupato dalla deputata Maria Antezza (anche lei originariamente fan di Bersani che, come sopra, gli ha garantito un posto al sole) che, nel malaugurato caso decadesse da deputata per via dell’anticostituzionalità del “porcello all’italiana”, ha già pronto un “posto al sole” cioè da assessore nella futura giunta del galeone Pittella che, umanitariamente, accoglie sul barcone tutti i profughi politici. Ancora, se ci fate caso, la lista è stata appoggiata da personaggi politici come Singetta e Vincenzo Viti ex consiglieri regionali famosi collezionisti di scontrini per il “rimborsopoli lucano”. Se questo è il rottamatore, sarebbe stato meglio votare il giovane Pippo Civati (il nuovo senza chans) ma io ho preferito votare Gianni Cuperlo per contribuire a non far vincere Matteo Renzi e tutto quello che si trascina dietro. Tanto i politici vecchi o nuovi sono tutti dei “gattopardi” del: "Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente". E allora, meglio tenersi la via vecchia: già la conosci, ché tanto si sa non cambierà nulla, o addirittura per dirla con un proverbio abusato potremmo “cadere dalla padella nella brace”. Mentre la via nuova di Renzi sarà la conferma che il cambiamento, quello che tutti ci aspettiamo e aimè agogniamo, è solo a chiacchiere, mentre quello reale alla fine (senza discriminazione di genere), sono i sempre incollati alla poltrona come i vari Margiotta e Antezza che sono affetti dalla malattia delle “vecchie galline”: “beccano dappertutto”. Il cono d’ombra è servito.
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