VIA ANCHE LA BANCA, CONTINUA LA SPOLIAZIONE DI AVIGLIANO CENTRO
All’inizio dell’anno si era sentito parlare di questa notizia: “Filiali del San Paolo Banco di Napoli aperte fino alle 20 ed il sabato tutta la mattina” Molto bene, benissimo per i correntisti i cui orari di lavoro coincidono con quelli di apertura delle banche e più in generale dei servizi- Ma com’è allora, notizia di questi giorni, che lo sportello del San Paolo Banco di Napoli di Avigliano chiuderà i battenti. il prossimo 22 febbraio? Da una citazione “azzeccata”: “La banca è un posto dove ti prestano l'ombrello quando c'è bel tempo e te lo chiedono indietro quando inizia a piovere.”. Intanto, lentamente, come scriveva Neruda, la città di Avigliano perde pezzi e muore. Il centro cittadino perderà infatti sia lo sportello che il servizio bancomat dell’istituto di credito. I correntisti, che avranno necessità di usufruire di servizi bancari saranno costretti o a cambiare banca, oppure a recarsi allo sportello situato nel comune di Potenza, e cioè a 22 chilometri di distanza perché altrimenti usufruendo dei servizi bancomat delle altre due banche rimaste e di banco posta (sempre se funziona) dovranno pagare “dazio” ovvero la commissione. Eppure ad Avigliano centro c’è stato un tempo, neanche tanto lontano, in cui era piacevole passeggiare per il corso e per il Viale della Stazione, con i locali aperti e pieni di giovani, con il luccichio dei nuovi negozi, con due cinematografi a due passi e c’era anche la pretura e la sezione distaccata dell’ufficio agricoltura della regione e tante altre cose. C’è stato quel tempo, adesso non c’è più. Adesso tutto tace nel grigiore di uno smarrimento che solo pochi, isolati eventi culturali riescono, per un istante, a colorare di speranza e di attesa per il futuro del nostro centro. Strano che la chiusura dello sportello bancario non suscita malumore tra i residenti e ancor più è strano il silenzio dell’Amministrazione e dell’Opposizione che dovrebbero invece mobilitarsi e magari scrivere alla direzione della banca affinché non venga soppressa una filiale che rappresenta un importante punto di riferimento per la popolazione e, in modo particolare, per gli anziani e gli operatori economici del centro. Ma qui non siamo a Possidente e non si sta chiudendo lo sportello postale vicenda in cui l’Amministrazione Comunale oltre a farsela sotto subendo “ricatti” trasversali dalla frazione e da Poste Italiane ha speso circa 10mila euro per spese legali (e non è finita) per difendere al Tar Basilicata prima e ora al Consiglio di Stato il mantenimento dello sportello postale, oltre ai 10mila euro concessi come servizi di riscossione a Poste italiane che potevano essere meglio negoziati con altri istituti anche bancari per le riscossioni. Mi auguro che il sindaco Vito Summa si adoperi con la direzione dell’istituto bancario (socio della fondazione E. Gianturco) chiedendo la modifica del piano di dimensionamento del Banco di Napoli, o quanto meno la conservazione del servizio Bancomat consentendone l’accesso in un luogo idoneo e gratis, magari sulla facciata principale del vecchio municipio. Il centro di Avigliano con i suoi circa 7000 abitanti, dopo la perdita della Pretura, della sede regionale, dei cinematografi, della filiale banca Carime, (solo per citare alcune) va difeso dalla prossima chiusura della filiale del Banco di Napoli, che contribuirà a mettere ulteriormente in ginocchio l'economia del nostro territorio". “La spada è un'arma stanca, scanna meglio la banca”. E se a scannarci ci sono più sportelli bancari in concorrenza è meglio. Così moriamo più lentamente.