“PASSIO CHRISTI – SPOLIAZIONE E AMORE”
La Via Crucis figurata nel segno di Papa Francesco, con 6 stazioni drammatizzate e con il tema narrante: “Passio Christi – Spoliazione e Amore”, va in scena per il secondo anno consecutivo ad Avigliano. “Se qualcuno vuol venire dietro a Me, ogni giorno rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Lc 9,18-24). Questa frase, estrapolata dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca, a mio parere potrebbe essere la chiave di partenza del tema proposto dagli organizzatori che accompagnerà “la Passione” di Cristo attraverso la lettura delle riflessioni e delle preghiere dei credenti mentre guardano la croce di Cristo. Il 16 aprile a partire dalle ore 20,15 la via crucis inizia il suo itinerante percorso dalla Basilica Pontificia Minore di Avigliano con la prima stazione scenografica che racconta: “ La Mensa Eucaristica – Spogliarsi dell’Egoismo: Divenire ricchi nella comunione”. La seconda stazione scenografica racconta: ” Il Getsemani – spogliarsi della paura: divenire ricchi di fiducia in Dio”. La terza stazione scenografica racconta: “ Il Sinedrio – spogliarsi delle proprie certezze: divenire ricchi della giustizia”. La quarta stazione scenografica racconta: “ Davanti a Pilato – Spogliarsi della regalità umana; divenire ricchi del regno di Dio”. La quinta stazione scenografica racconta: “ La Via della Croce – Spogliarsi dell’orgoglio: divenire ricchi di umiltà”. La sesta e ultima stazione scenografica che si concluderà nella villa del Monastero, racconta: “ La Crocefissione – Spogliarsi di tutto: divenire ricchi di amore”. In buona sostanza la via crucis di Avigliano sarà la narrazione scenica, intercalata da flashback su episodi evangelici collegati alla vita del Nazareno, della cattura e la condanna di Gesù, la sua flagellazione. Il cammino della via crucis mette in luce che la morte di Gesù in croce ci salva non per la quantità del dolore subito -per quanto incalcolabile- ma per il fatto che Gesù ha vissuto l'infamante patibolo e l'immenso supplizio in assoluta fedeltà al Padre e in piena apertura d'amore all'umanità. I tanti attori volontari e dilettanti, ben diretti da Enrico Spera a cui va il grazie di tutta la popolazione aviglianese, ancora una volta faranno ricordare a tutti i credenti e non credenti, che alla morte per crocefissione, segue il terremoto e lo sconvolgimento del cielo e della terra. La deposizione, la sepoltura e l'accenno alla risurrezione concludono la Pasqua. E io concludo sempre dal Vangelo secondo Luca (23, 44-47): “Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: "Veramente quest'uomo era giusto". Un appuntamento da non mancare il giorno 16, Avigliano vi aspetta.