GUIDA al miglior cibo di strada italia¬no. Chi sono gli eroi del cibo di strada italiano? Basta sfogliare la Guida al miglior cibo di strada italiano di Mau¬ro Rosati, edizioni Gribaudo, per capi¬re quanti e quali siano i prodotti ali¬mentari di largo consumo che, da un capo all’altro dell’Italia, deliziano il pa¬lato e connotano un territorio. Chi c’è dietro la strazzata, i panzerotti con la mozzarella, i peperoni imbotti¬ti in chiave rigorosamente lucana? È semplice: infatica¬bili lavoratori che giorno dopo giorni portano avanti una tra¬dizione culina¬ria e si identifi¬cano con ciò che fanno, tra¬sformando tanti sacrifici in pura passio¬ne. Il volume dalle succulen¬te immagini, contiene al suo interno centotrentasei schede di recensione e oltre due¬cento schede di segnalazione dei mi¬gliori locali “Street food" italiani. Non poteva certo mancare una sezione de¬dicata alla Basilicata, ricca di pietanze “mordi e fuggi” che quotidianamente si consumano in strada durante una passeggiata e una chiacchierata ami¬chevole. L’indagine condotta in Basili¬cata è stata affidata alla, poetessa luca¬na Mara Sabia che, dopo aver visitato personalmente alcuni locali, ha inter¬vistato i titolari e ha stilato una relazio¬ne tecnica del prodotto considerato più caratteristico. Ciò che emerge non è so¬lo la prelibatezza e genuinità di ingre¬dienti semplici ma sono le abitudini di un luogo. A Matera, ad esempio, presso il Bar Pasticceria Sottozero, pare essere sem¬pre molto atteso l’appuntamento delle 18.30, quando dalla friggitrice escono i primi panzerotti preparati con farina locale e farcitura di mozzarella puglie¬se. Se un turista desidera ammirare lo splendore dei Sassi può farlo a stoma¬co pieno affacciandosi alle vicine ter¬razze. Che dire poi del gustoso gelato del Bar Brucoli, storica gelateria nel cuore di Potenza, frequentata da Eduardo De Filippo in occasione dei suoi spettacoli nel vicino Teatro Stabile. A farla da pa¬drone, tuttavia, è il pane che non man¬ca mai sulle nostre tavole, specie se preparato come da tradizione in un an¬tico forno con almeno quattrocento an¬ni di storia alle spalle: il forno di Valvano ad Avigliano. Il forno, la cui strut¬tura è da collocarsi in piena epoca me¬dievale, è preso d'assalto da quanti non vogliono rinunciare per alcuna ragio¬ne alla “focaccia con il buco” e alla piz¬za al pomodoro. Tanti sono i posti an¬cora da visitare e studiare, l’auspicio è che una guida con tali caratteristiche possa stimolare la curiosità di quanti desiderino appropriarsi di un luogo non solo con la vista ma anche con il palato.