Emanuele Gianturco un grande giurista ma anche un avvocato con la vocazione della musica, un eccellente oratore che da uomo politico ha saputo legiferare, come Ministro della “Istruzione Pubblica”, Ministro di “Grazia e Giustizia e dei Culti” e Ministro dei “Lavori Pubblici”, ottimi provvedimenti ancora oggi in vigore. La familiarità di inclinazioni di affetti e di testimonianza che lega gli aviglianesi ad Emanuele Gianturco è il monumento a lui dedicato nel 1926 e posto nella piazza che insieme al corso principale portano il suo nome e cognome. Nel libro “I Grandi Lucani nella storia della nuova Italia”, leggiamo dopo Mario Pagano “la figura più gigantesca della Lucania per potenza e versatilità di ingegno” è stato Emanuele Gianturco (secondo me alla pari). La vasta congerie di idee e di tendenze del diritto civile con attenzione ai diritti reali formulate da Emanuele Gianturco e, in particolare enunciava dei principi fondanti: "Il diritto di proprietà contiene in sé molti altri jura, come il jus possidendi, il jus vindicandi, utendi, fruendi, etc., ma fu detto bene che la proprietà non è la somma di tali diritti dominicali, bensì l'unità di essi. Può infatti mancare il jus possidendi, può altresì mancare il jus disponendi e tuttavia la proprietà rimane salda egualmente come rimane integra la libertà personale non ostante qualsiasi obbligazione derivante da contratto di mutuo, di comodato, etc. Il che non sarebbe se la proprietà stesse a rappresentare il totale dei diritti dominicali; perché in tal caso ogni smembramento di questi diritti, ogni variazione nelle singole parti della somma non potrebbe, ripercuotendosi sul totale, non produrre in questo smembramenti e variazioni corrispondenti.". in tal specie, “storica” fu, da avvocato la difesa dei diritti degli abitanti di Capracotta, causa vinta davanti alla Corte di Cassazione di Roma nella questione dell’uso civico dei boschi (1902). Memorabile fu l’affermazione di Francesco Saverio Nitti: Emanuele Gianturco, nato in una terra, aspra e breve tra Avigliano e Potenza, che ha dato in Basilicata i cervelli giuridici più impressionanti come giuristi e come avvocati: Gianturco, Grippo, Stolfi, e i fratelli Coviello”. A parlarci di tutto questo ed altro della vita di Emanuele Gianturco, saranno illustri e autorevoli personaggi perfetti conoscitori del Genius Gianturco, che spiegheranno meglio nell’arco temporale del convegno “ Emanuele Gianturco – Nuovi studi per i centenari”, di domani sabato 4 ottobre a partire dalle ore 18,00 nella Sala Chiostro del Palazzo di Città, il pensiero di insigne concittadino, vissuto per appena cinquant’anni (1857-1907), che ha “occupato non solo la ‘storia giuridica’ del nostro Paese, tra il tramonto del secolo dell’Unità e l’alba del “secolo breve”.
Trascrizione dell’atto di battesimo: (A: D: 1857, die 21 mensis Martu, in Ecclesia Matrice, Ego Archipresbiter D. Franciscus Claps baptizavi infante natum die 20 ex ligitimis coniugibus Francisco Gianturco et Domenica Maria Mancusi, huius comunitatis Aviglianensis, cui impositum fuit nomen Luca Emanuele...) (Voi. XVI, pag. 107 del Liber Battesimi seu Renatorum).
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