LA FEDE, PRESENTATA L'ULTIMA OPERA DI DON PEPPINO STOLFI
Continua la prolifica attività di scrittore di Don Peppino Stolfi, nato ad Avigliano nel 1921 ed ordinato sacerdote nel 1945 dal Vescovo Augusto Bertazzoni. Sessanta anni di sacerdozio ed una vita trascorsa nell’impegno pastorale tra i giovani, compresi quelli degli istituti penali e l’attività di uomo di fede, di pensatore con gli ormai 25 volumi scritti, il primo nel 1967. L’ultima fatica è “La Fede - Una vita nella Vita Un Abbandono nelle mani di Dio”, presentato nel cortile di Palazzo di Città società di Avigliano. Un’iniziativa organizzata dal circolo culturale Francesco Colucci e con il patrocinio dell’amministrazione comunale, inserito anche tra gli eventi natalizi. Ala presentazione del volume presenti oltre all’autore, anche la professoressa Donata Rosa del circolo Colucci, il parroco di Avigliano Don Salvatore Dattero ed il parroco di Grassano Don Giovanni Grassani in qualità di relatore. Una serata con un numeroso pubblico essendo Don Peppino Stolfi un sacerdote molto amato dalla Comunità intera, laica e religiosa; testimone della vita di numerose generazioni di aviglianesi data la sua lunga vita pastorale.Oltre agli interventi sul volume, la serata è stata allietata dalle musiche della pianista Ankika Parlov e dalla lettura da parte di Donata Rosa di alcune poesie a tema religioso, presenti nel libro scritte da autori aviglianesi: Angela Giordano, Antonio Pace; Donato Imbrenda; Gigino Rosa,;Pietro Soldi e Franco Bergamasco.“La Fede “ è un libro interessante - ha evidenziato don Grassani - per un duplice motivo: innanzitutto è la testimonianza di un sacerdote appassionato della sua fede, di un sacerdote , del suo ambiente e della cultura del suo luogo elementi che lo hanno tenuto sempre vivo e che hanno permesso di fargli mantenere che nonostante la sua età è sempre intellettualmente vivace ed interessante poi tratta del valore, del significato della attualità della fede cristiana nel mondo di oggi e del suo contributo per una con rinascita dell’umano nel senso più profondo e pieno del temine . Un libro adatto alla riflessione di tutti, anche laici e non credenti” L’iniziativa si è conclusa con un saluto di Don Peppino Stolfi, che ha anche ricordato l’inizio della sua missione pastorale, quando ad Avigliano vi erano sette sacerdoti ed egli il più giovane andò “ a dorso di mulo” a occuparsi della chiesa di San Cataldo, attività che continua ancora a svolgere nonostante i suoi 93 anni. Sull’iniziativa è intervenuto anche il consigliere comunale Antonio Pace, presente all’iniziativa “E’ difficile parlare di Don Peppino Stolfi, decano dei sacerdoti di Avigliano con i suoi quasi sessant’ anni di opera pastorale nella nostra comunità aviglianese, attività svolta sempre vicino ai giovani, discretamente tra gli umili, tra i bisognosi. Un esempio di vita dedicata a chi bisognoso di conforto ha trovato in lui sempre sostegno, come nel suo apostolato presso l’istituto di rieducazione prima di Avigliano e poi di Potenza. Don Peppino Stolfi è per me un esempio di uomo tra e al servizio degli altri e della sua comunità. Con la sua energia, la sua dedizione al sapere, la sua voglia di conoscere con cui a 93 anni ci ha regalato questo suo ultimo libro, “La Fede”, è di esempio per tutti noi”. “Con semplicità, spontaneità e rigoroso rispetto per gli altri ci stimola a riflettere sul perché della nostra esistenza di uomini e donne, religiosi, laici o non credenti, con un invito rivolto ad ognuno di noi a trovare il senso della vita. - ha continuato Pace - “ Esempio quotidiano nella sua fede, il nostro Don Peppino ci invita tutti, cittadini e soprattutto da amministratori nelle istituzioni, ad operare quotidianamente, come lui stesso ancora continua fare, nel reale e nella società, nelle periferie del mondo che non sono solo luoghi geografici ma luoghi della società, luoghi dove vi è bisogno, dove vi è necessità di vicinanza agli altri e di altruismo, magari del nostro agire verso qualcosa di più grande. ”Per pace gli stessi due sottotitoli, “Una Vita nella vita” e “Un Abbandono nelle mani di Dio” in pieno colgono l’essere del nostro amato sacerdote e allo stesso tempo sono l’invito dell’uomo al suo simile a vivere la propria Vita, a prescindere della fede in Dio, accanto e tra gli uomini. “ Ho partecipato con molto piacere alla presentazione del libro del nostro amato sacerdote che si è tenuta giovedì scorso, 18 dicembre, presso il cortile di palazzo di Città, e rivolgo un elogio e un ringraziamento al circolo Francesco Colucci che ha organizzato l’evento con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Un elogio perché nell’organizzazione dell’evento hanno saputo cogliere il modo di essere di Don Peppino, sobrio nel suo essere ed allo stesso tempo raffinato come il suo pensiero; questo reso possibile con la lettura dei versi da parte della professoressa Donata Rosa accompagnata dalla pianista Ankika Parlov” conclude Pace “ Un ringraziamento perché, oltre a omaggiare un pilastro della comunità aviglianese quale è Don Peppino, hanno permesso a tutti noi di poter ascoltare e ricevere un messaggio di speranza ed ottimismo gli interventi colti, chiari e profondi di Don Giovanni Grassani, parroco di Grassano, e del nostro parroco don Salvatore Dattero con una riflessione attraverso le parole di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco sul ruolo che oggi debba avere l’uomo contemporaneo, a prescindere se cattolico, in una società che sta diventando sempre più consumista, egoista e superficiale”.