UNO SPETTACOLO NELLO SPETTACOLO
Non è facile avere accesso a dirette testimonianze coeve sul modo in cui le donne vissero e giudicarono gli eventi della grande guerra, cancellate dalla memoria. E invece il “gruppo coordinamento donne” di Avigliano capitanato dalla presidente Antonietta Lucia ci è riuscito alla grande. Le ragazze (mi piace chiamarle così) che si sono succedute nelle varie scene hanno ricostruito e valorizzato il duro lavoro svolto al fronte dalle donne e dalle crocerossine, hanno testimoniato delle fatiche sopportate nella vita quotidiana dalle donne in tutta la penisola durante la prima guerra mondiale. Domenica sera, 8 marzo, nel chiostro di città, in occasione della “
Giornata Internazionale della donna” le donne aviglianesi si sono improvvisate(ma mica tanto vista la loro bravura) attrici, cantanti musiciste, costumiste, scenografe e ideatrici di testi mostrando un gran talento, sotto l’attenta e perfetta regia di una donna eclettica e determinata. Mettendo in scena lo spettacolo teatrale: “schegge di vita e cuori in trincea” ci hanno raccontato e fatto rivivere, emozionando tutta la platea, quegli anni di storia sempre visti al maschile. Una rappresentazione storica quasi tutta al femminile ad eccezione della voce narrante, dei “tamburisti”, i tecnici audio e delle luci. È stata una rappresentazione intensa, dolorosa e vera, per testimoniare del dramma di essere state donne nell’inutile e sanguinosa Grande Guerra come la difficoltà di essere donne oggi, in questo nostro mondo che purtroppo continua ad essere sessista. Ritornando alla rappresentazione del trauma bellico, che ha significato lutto e devastazione, le donne aviglianesi hanno saputo rimarcare la sofferenza e l’ansia delle madri, delle mogli, delle figlie, delle sorelle, per la sorte dei loro uomini impegnati al fronte, il dolore nel non vederli ritornare o il dramma causato da fratture dell’assetto familiare e sociale. Hanno testimoniato come le donne hanno dovuto accettare responsabilità ed oneri tradizionalmente maschili senza poter scegliere e senza poi ottenere alcun beneficio per non dire del risvolto tragico, quello delle violenze sessuali che tantissime di loro sono state costrette a subire. La sopraffazione sessuale delle donne, vittime innocenti e indifese, è un argomento rivoltante di stretta attualità che viene spesso nascosto ma su cui è necessario fare chiarezza. Mi auguro che lo spettacolo si ripeta nel centro polivalente diventato teatro della città, per consentire una migliore visione e per permettere ad un pubblico più numeroso di poter partecipare dell’emozione che ci hanno trasmesso. Brave, anzi bravissime!