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04/04/2015
UNA TRILOGIA TEATRALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Gli spettacoli sono interpretati dall'attrice lucana Eva Immediato
 
Costrizione, violenza psicologica ben prima di quella fisica, una vita bruciata tra mille sofferenze nella quale l’abuso della coercizione da parte dell’uomo aguzzino, in questo caso il protettore, lo sfruttatore o meglio usiamo il linguaggio da strada “il magnaccia” costituisce una vera impalcatura del potere recidendo la libertà di una donna e costringendola in uno spazio innaturale e repressivo che diviene foucoltianamente strumento di potere. Lei la protagonista, Eva- nome simbolico della prima donna. una prostituta - interpretata da Eva Immediato- protagonista e vittima del pentimento che l’uomo - se uomo possiamo chiamarlo - ma che racchiude in se la storia intrecciata di cento, mille, centinaia di migliaia di donne vittime di quella che ora si chiama violenza di genere, ma che è sempre esistita in mille e subdole forme; dal semplice diniego alla libertà personale o di pensiero al rogo delle streghe, all’alienazione fisica e morale alla “prigione dorata3 di un matrimonio imposto e senza amore fino alle crudeltà o all’omicidio. Eva la prostituta racchiude la storia negata della femminilità libera ; le sue parole “"Sono tutte le donne del mondo. Io, il sangue delle mie figlie" racchiudono il simbolismo di cui è impregnata la protagonista di “Se le bambole potessero parlare,” spettacolo teatrale prodotto da Aviapervia produzioni multimediali, che andrà in scena l’8 aprile alle ore 21.00, presso il Teatro Obadiah di Oppido Lucano. Uno spettacolo scritto e diretto da Antonio De Rosa, vede in scena Eva Immediato, nella parte della prostituta, sempre in equilibrio tra sofferenza e follia, rabbia e tenerezza, e Angelo Del Pizzo, nella parte del protettore implacabile e bestiale, almeno fino alla perdita dell’oggetto delle sue sevizie. L’organizzazione generale è a cura di Tonino Lioi.
Abbiamo chiesto alla Immediato quale è il simbolismo del personaggio Eva, una prostituta che vende il suo corpo fino all’ultimo sacrificio in una strada e che messaggio manda a chi è vittima della violenza di genere, fenomeno purtroppo in crescita e fenomeno che coinvolge le donne di ogni età e stratificazione sociale “Eva è una donna come tante, una donna che racconta la sua storia fatta di sogni, speranze, voli, desideri, incontri, tenerezza. Ma la racconta quando ormai il suo sogno di felicità è frantumato. - spiega Immediato “Ho aperto gli occhi, ho conosciuto il mondo e il mondo, pure lui, ha voluto conoscermi. A Eva hanno strappato la vita, le hanno strappato il figlio, l'hanno messa in un cassonetto. "Ma il dolore, la durere, non ha fine". Il suo corpo e' un calvario di lividi e ferite, il suo corpo e' deformato, su di lei tutto il dolore delle femmine di questo mondo. La tragicità sta nella durezza, nella violenza spietata, nell'ineluttabita' di un destino di dolore.”
Ma Se le bambole potessero parlare Se è la prima tappa di un progetto, The architecture of violence, nato da una riflessione di ampia portata sul fenomeno della violenza, nelle sue complesse e disumane sfaccettature, del sopruso verso il debole, verso chi è fragile anche nella psiche, la crudeltà verso il diverso o meglio verso coloro che hanno scelto o desiderano altre modalità di vita. Gli oppressi, i reclusi, gli esclusi, i senza famiglia sono i protagonisti di Inferni fragili e The architecture of violence, gli altri due momenti della trilogia, ambientati il primo in una casa-famiglia per malati di mente, il secondo in una prigione, Se le bambole potessero parlare non ci porta in un’architettura-spazio ben definito, piuttosto in un percorso obbligato e fatale che non dà scampo, e che ha esito nella costruzione, a opera del protettore della prostituta, di un patibolo-golgota sul quale, nell’irreparabile sacrificio finale, vittima e carnefice affrontano un destino comune.
E la protagonista al femminile della trilogia è lei Eva Immediato, una passione per il teatro sin da quando era studentessa in Lettere Moderne ad indirizzo Arti e Scienze dello Spettacolo, presso l’Università La Sapienza di Roma, percorso concluso con una tesi in Storia e Critica del Cinema, dal titolo “Visione e desiderio. L’immagine allucinatoria in Bunuel, Paradjanov, Kusturica”. Lucana di Lagonegro si è formata in vari laboratori teatrali, corsi e seminari tenuti da artisti vari, tra cui: Carmelo Bene, Bruce Mayer, Filippo Timi, Compagnie Forain de Paris, Dramma Teatro di Popoli, Carlo Quartucci e Carla Tatò, Edda Dell’Orso, Centro Mediterraneo delle Arti, La Cueva (Accademia di flamenco e danza spagnola).
Tra le ultime esperienze professionali: Teatro- Diana Oris, “Il medico dei pazzi” regia di Carlo Giuffrè; Aviapervia Produzioni Multimediali, “Musicante” regia di F. Giuffrè, “Per la via dei canti”, “Istruzioni per l’uso della donna”, “Terra e vento” regia di A. De Rosa,; Hormiaiteatro, “Bianca” regia di E. Forte; Compagnia del Teatro Immediato, “Donne nel casino” regia di G. Digilio; Centro Mediterraneo delle Arti, “Medea, diario di una clandestina” , “Il canto di Antigone” , “Federico II tra Oriente e Occidente”, “Contadini del Sud”, “Levi Carlo Graziadio”, “Il mistero della Torre Barbara” regia di Ulderico Pesce; Teatro Manzoni, “La cipria del colonnello”, “La valigia blu” regia di Carlo Alighiero; La Plautina, “Sogno di una notte di mezza estate” regia di Sergio Ammirata; Assoc. Sant’Heliae Teatro, “La testimonianza”, “Abelardo ed Eloisa”, “Figumorisca” regia di F. Madonna; Teatro Ateneo, “Weisse Rose Lied” regia di Maurizio Donadoni; Teatro Intengrato Internazionale, “Don Perlimplino” regia di Pino Ferrara; “Il demonio” regia di Raffaello Sasson. Cinema- Rai “Vito ballava con le streghe” regia di Vittorio Nevano; Cineclub Nuova Italia “Amaro amante Lucano” regia di Federica Falabella e Marco Mazzieri.
L’Immediato ora è docente di recitazione presso l’Università di Basilicata e direttore artistico dell’Istituto di Arti Sceniche di Silla di Sassano.


 
Leonardo Pisani
fonte GIORNALELUCANO.COM
categoria: MUSICA E SPETTACOLO