Avigliano – Primo: far dimenticare la clamorosa gaffe dello scorso anno. “L’incredulità di San Tommaso” di Bernardo Strozzi attribuita al Guercino dal cosiddetto Comitato Scientifico, in larga misura confermato, nonostante la figuraccia, anche per l’edizione di quest’anno. Secondo: verificare l’impatto sulla manifestazione della nuova localizzazione. Non più Piazza Gianturco, troppo piccola e insufficiente di fronte ad un successo di pubblico anno dopo anno in crescita, ma Piazza degli Aviglianesi nel Mondo, più grande ed in grado di accogliere meglio gli spettatori, di metterli nella condizione di assistere in situazioni più consone allo spettacolo. “Vendere e vendersi” il tema scelto per l’edizione 2007 dei Quadri Plastici, rappresentazione in cui una o più persone immobili riproducono con la posizione del corpo e l’espressione del volto opere d’arte a tema religioso. Di Duccio di Buoninsegna, Guido Reni e Gioacchino Assereto le opere scelte per l’edizione di quest’anno. Del primo, sarà riprodotto “Il patto di Giuda”, conservato nel Museo dell’Opera del Duomo di Siena, “che raffigura un atto –si legge nel depliant di presentazione della manifestazione- che nasce dal sentimento dell’invidia, l’invidia di non poter eguagliare il Maestro che crea in lui l’obbligo di “dover ridire” su azioni e parole di Cristo che per lui sono incomprensibili. Giuda, cioè, vende l’incomprensibile, in lui la chiusura mentale crea una cattiva coscienza”. Di Guido Reni è stato scelto “Giuseppe e la moglie di Putifarre”, in cui “Giuseppe sa che se cedesse all’avidità sessuale della moglie del Governatore potrebbe ricavare notevoli vantaggi, eppure rifiuta, provocando la rabbia della donna delusa che mostra al marito il mantello come prova di tentata violenza. E rifiuta per tre motivi: per non fare del proprio corpo merce di scambio; per non tradire la fiducia del padrone; per essere fedele al suo Dio. Giuseppe, cioè, crede nella dignità della persona, in un valore etico, in un imperativo religioso: tre motivi che esaltano e qualificano un essere umano”. “Giuseppe venduto dai fratelli” di Gioacchino Assereto la terza opera che verrà rappresentata. Altra opera che, spiegano gli organizzatori, ha il suo fondamento nell’invidia, “invidia che spinge ad un atto grave come vendere, materialmente o moralmente, una persona. E l’invidia che spinge ad un atto di tale portata, per essere efficace, ha bisogno di essere alimentata dall’orgoglio, che è il gusto di creare negli altri l’impressione di essere quel che in realtà non si è. Questi due elementi portano alla convinzione di dover avere la precedenza sulla legge morale, sulla necessità di valutare sempre gli altri”. Le tre opere saranno riprodotte dai gruppi “Basso La Terra”, coordinato da Lucia Pace e Carmen Sileo, “Aviliart”, coordinato da Tonina Salvatore, e “Spazio Ragazzi” i cui coordinatori sono Francesco Bergamasco e Antonella Sabia. Nella giuria che sarà chiamata a dare il suo giudizio sulle opere presentate, confermati, nonostante tutto, quattro quinti dei membri presenti lo scorso anno, unica variazione l’ingresso dell’architetto Giuseppe Vaccaro che prende il posto di Vincenzo De Polis. Le due aperture del sipario sono previste (e si spera che gli orari non siano, come di solito accade, solo delle vaghe indicazioni) per le 21.30 e per le 22 di domenica sera. Giancarlo Tedeschi