L’AMMINISTRATORE UNICO ASI (PZ) ANTONIO BOCHICCHIO REPLICA AL CONSIGLIERE REGIONALE GIANNI ROSA
Dopo aver letto l’ennesimo comunicato stampa di accusa alla mia persona da parte di chi le sa tutte, ovvero il consigliere regionale di opposizione Gianni Rosa, è arrivato il momento che io, con garbo ti risponda ora e mai più. Caro Gianni, da un po’ di tempo a questa parte ti capita spesso di inciampare volutamente nella verità, ma la persona savia si rialza e continua a raccontare la giusta verità dei fatti se non si vogliono far perdere posti di lavoro. Senza entrare nel merito di chi mi ha preceduto all’ASI e ai debiti correlati che certamente non appartengono alla mia gestione che è appena di solo 4 mesi, non ho mai sognato di essere un grande economista, e non mi sono mai aspettato di possedere la bacchetta magica per risolvere i problemi. A differenza tua io mi sono munito di un piccolo specchio, che riflette le piccole imperfezioni, e alcuni grandi decisioni, quando è tenuto abbastanza vicino ai problemi che un amministratore come un politico hanno il dovere di risolvere. Visto che hai richiamato, gridando allo scandalo ancora una volta, la deliberazione n. 15 del 13 febbraio 2015 da me assunta per un incarico professionale particolare e quantificato in € 30.000,00, ovvero per redigere il piano di risanamento dell’ASI, ho notato che ti è sfuggito, forse per distrazione, che il piano stralcio approvato dalla Regione non è il piano definitivo. Quando sarà presentato il piano definitivo per l’approvazione, solo allora potrai cogliere le differenze, le analogie o le egualità ed esprimere il tuo giudizio che mi auguro prima nelle vesti di esperto e poi di presidente della commissione bilancio della Regione. Dovresti attenerti ai fatti concreti che nella fattispecie riguardano la tutela dei dipendenti diretti e indiretti dell’ASI e dei fornitori del consorzio e non alla propaganda politica che riguarda il comune di Avigliano. Per rinfrescarti la memoria da tecnico del settore che sei e non da politico ti rammento: che ai sensi dell'art. 36 della legge 5 ottobre 1991, n. 317, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale è un Ente pubblico economico, dotato, nei limiti fissati dalla legge, di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria, nonché di autonomia imprenditoriale; che l’amministratore unico, individuato e nominato in base a criteri di professionalità ed esperienza del consorzio industriale della provincia di Potenza, non è chiamato a redigere personalmente il piano di risanamento, ma è suo compito individuare i criteri e le professionalità capaci di redigere detto atto nel rispetto delle leggi nazionali, regionali e comunitarie. Ancora giova ricordarti che il piano di risanamento è un atto unilaterale del debitore, nella fattispecie del consorzio industriale che lo redige basandosi sulla capacità di individuare i fattori critici di squilibrio dell’azienda e di proporre soluzioni con impatto positivo nella gestione economico-finanziaria, in un contesto di continuità aziendale. Per cui tale piano comprende la verifica della presenza di elementi collegati alla gestione dei dati, alla valutazione delle variabili di impresa, alla pianificazione della gestione secondo orizzonti temporali di breve/medio periodo. Precedentemente enunciati dal lavoro svolto dalla Task Force, del tavolo di lavoro costituito con D.G.R. n. 1231/2010 e D.D. n. 7302/2010, tra dipartimento AA.PP. e consorzi industriali e integrato dalla figura professionale esterna di comprovata specializzazione. A tutela degli interessi dei soggetti coinvolti e del sistema in generale è stata individuata una figura professionale contigua alla realtà dinamica aziendale e incline al confronto con l’imprenditore, nella fase di rendicontazione dei risultati. Il Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (c.d. decreto sviluppo”), non solo ha introdotto molte significative novità nella disciplina dell’insolvenza, ma anche istituito strumenti giuridici finalizzati alla soluzione negoziale della crisi d’impresa e operanti al di fuori delle regole tipiche del concorso. Ciò detto, almeno che, caro Gianni non vuoi che il consorzio sia posto in liquidazione con la perdita di posti di lavoro e mancato pagamento ai fornitori, è scontato affermare che la deliberazione n. 15 del 13 febbraio 2015 dell’Amministratore Unico, è legittima, giusta e conforme ai canoni normativi, esatta nel contenuto, ed efficace sul piano operativo, in ossequio agli ideali dell’azione pubblica, rappresentato dalla “buona amministrazione” (art. 97 cost.). “Sul Consorzio industriale di Potenza non si cambia”. E invece sono orgoglioso di dirti si cambia e come che si cambia e di questi 4 mesi di gestione c’è già traccia. Un esempio banale: io ho rinunciato al rimborso spese previsto per legge. Non so se tu fai la stessa cosa. Comunque le porte del consorzio sono sempre aperte per controllare.