POTENZA - Una sola sostituzione alla Regione. Braia al posto di Ottati. Restano ormai pochissimi dubbi. Il presidente della Giunta regionale Marcello Pittella sembra aver deciso. Il mini-rimpasto della giunta dovrebbe essere ufficializzato giovedì prossimo. E comunque non oltre sabato prossimo. E in questo quadro si attende una sola sostituzione in via Verrastro. Il renziano Luca Braia ritornerà in Giunta regionale (dopo circa un anno e mezzo sabatico) per accomodarsi alla poltrona di assessore all’Agricoltura al posto di Michele Ottati. Resteranno quindi al loro posto (tranne imprevedibili colpi di scena dell’ultima ora) tre assessori su quattro. Insomma Aldo Berlinguer (Ambiente), Flavia Franconi (Sanità) e Raffaele Liberali (Attività produttive) resteranno in giunta almeno fino all’autunno prossimo. Difficile infatti che ci possa essere un’altra verifica a breve dopo che nelle scorse settimane i vari schemi politici sono caduti uno a uno. In buona sostanza Braia entrerà nella squadra di giunta anche in ottica elezioni di Matera e per l’accordo già stretto non solo a livello regionale ma anche per il pressing nazionale portato avanti da Luca Lotti. Ovviamente chiusa (quasi sicuramente) la variabile del rimpasto di Giunta restano sul tavolo politico del centrosinistra e del Pd una serie di incognite che solo le prossime settimane potranno aiutare a comprendere. Intanto ci sono le prossime elezioni amministrative. E come era prevedibile i casi spinosi iniziano a mostrare i primi nervi scoperti. Ad Avigliano c’è un caso nel caso. Domenica mattina alla presentazione di Vito Summa c’erano big del Pd e dei sindacati ma mancavano quelli del Psi. Certo è arrivato Antonio Giansanti da Rionero ma, da quanto si è appreso, l’assenza del consigliere regionale Francesco Pietrantuono e del segretario lucano Livio Valvano non è passata inosservata (per usare un eufemismo). Ufficialmente non è successo nulla. Ufficiosamente sono partiti i retropensieri con più di qualcuno che ha pensato a un’assenza strategica visto che i pittelliani sostengono l’altro candidato sindaco del Pd e cioè Mimì Pace. Ma non solo. A tenere banco è tutto quello che sta avvenendo tra i dem con Roberto Speranza che dopo le dimissioni da capogruppo e la rottura con Renzi pare sia destinato (al netto delle dichiarazioni di rito) a ricomporre il vecchio schema ex diessino dentro la sinistra del Pd rafforzando l’intesa con Vincenzo Folino, Piero Lacorazza e Antonio Luongo. Con inevitabili malumori di chi non sta con Renzi ma che comunque ha un’anima politica popolare e cattolica