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ENZO CLAPS da AVIGLIANO | 27/05/2015 - 18:03 |
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Il 15 novembre 2014 nel Centro Polivalente di Avigliano, ho assistito con piacere ad uno straordinario concerto del gruppo musicale “Stoptail” e devo dire ottima acustica e sedie comodissime. Accontentiamoci del peggio se peggio è, almeno Avigliano ce l’ha il polivalente. Altrimenti continuiamo con gli esercizi di stile, con le variazioni sul tema, con le letture e le riletture tra passato e presente proiettati nel futuro insonorizzato dove il palcoscenico sarà buono per giocare in chiave Disney, agli antichi greci. Per la cronaca la progettazione eseguita dal luminare prof. Mele (per nostra sfortuna) risale alla metà degli anni 80 e come ebbe a dire un architetto locale “lu prusutt’ da’ lu’ pignatied’”. |
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Donato Galasso da Avigliano | 27/05/2015 - 23:21 |
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Compaesano Enzo Claps spero tu stia scherzando quando affermi che dobbiamo accontentarci.
Non posso accontentarmi se sono serviti tantissimi soldi pubblici e tantissimi anni 1989-2015 per un risultato discutibile (per non dire pessimo).
Per fortuna c'è differenza tra una cosa fatta ed una cosa ben fatta!
Io non mi accontento! |
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ENZO CLAPS da AVIGLIANO | 28/05/2015 - 06:55 |
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Caro “paesano”, purtroppo il progetto del polivalente datato 1985 si è sviluppato non tenendo conto di quattro ordini di fattori: l'inserimento urbano, la rappresentatività dell'architettura, la funzionalità degli spazi e l'economicità dell'intervento. In 30 anni si sono messe tante pezze che hanno tamponato al meglio le deficienze strutturali dell’edificio. ACCONTENTARSI per me non vuol dire rinunciare pensando a quello che hai adesso senza provare a migliorare. ACCONTENTARSI vuol dire provare, ed esprimere, gratitudine per quello che c'è e, al tempo stesso, discutere come migliorare per risolvere al meglio le problematiche che presenta ancora il polivalente, senza “attriti” e personalismi di “chi si tu e di chi so io”.
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Luciano Donato Marino da Avigliano | 28/05/2015 - 10:41 |
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Caro De Carlo. Sempre niente di personale. Le amministrazioni di Centrosinistra che si sono susseguite, in particolare le ultime 3 (Tripaldi 2 e Summa) hanno risolto al meglio, date le condizioni di partenza, l'eredità scomoda di una struttura che dato il costo non poteva essere abbandonata a stessa. Certo che ricordo com'era, nel primo sopralluogo che feci trovai una struttura che cadeva a pezzi, dove di notte entravano persone e portavano via qualcosa. Tutto cadeva a pezzi. La struttura adesso c'è, è fruita, non è il massimo ma rappresenta tanto per un centro come il nostro. Quando parlo di qualunquismo, invece, mi riferisco a termini come amici degli amici, torte e altre cose di questo genere. Riguardo alle trivelle invece, cara signora Sileo, se tutti siamo d'accordo di non volerle, iniziamo ad immaginare una alternativa e quindi un futuro per la nostra comunità. Per questo parlare di politica, intesa come costruzione di un orizzonte di senso entro il quale immaginare il nostro futuro non è cosa sterile. Capisco che è faticoso. Ma in questi tempi "liquidi" discutere delle questioni forse costa troppa fatica. Negli anni 80 da giovane, (quando il progetto Polivalente fu concepito) io organizzavo (anche inventandomi degli spazi) dei tornei di calcetto. Negli anni dal 2005/10, da amministratore, ho cercato di contribuire, modestamente, a creare spazi per la socialità e l'associazionismo. Devo sentirmi in colpa per il progetto sbagliato all'epoca? L'antidoto al qualunquismo è l'evitare di usare il "qualunquese". Si può discutere e partecipare, si possono avere opinioni differenti ma ogni argomento aggiunge una riflessione. La crisi devastante caro De Carlo è sotto gli occhi di tutti, e da imprenditore la vedo negli occhi delle persone che cercano lavoro. Virgolettare con tono sarcastico la mia frase sulla crisi è una trovata qualunquista. Per il resto, caro De Carlo, stia tranquillo. Sono molto, molto sereno. |
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