ESPLODE LA BATTAGLIA DELLA PRO LOCO
AVIGLIANO - I Quadri plastici? A rischio. E pure il Premio Arco, o il Premio giuridico Nicola e Leonardo Coviello. Tutte le manifestazioni firmate dalla Pro loco di Avigliano potrebbero saltare. La guerra fra i soci ed il presidente dell’associazione Luciano Sabia è giunta al suo apice, con i tesserati che sono arrivati alla simbolica occupazione della sede dell’organismo, “per smuovere”, si legge in una nota degli associati, “le coscienze e ricordare a tutti che la Pro loco necessita dell’adozione di uno Statuto (quello attuale è assurdo e sconclusionato) e di un Regolamento (che adesso non esiste) in grado di garantire democrazia e trasparenza; e che si avvii un tesseramento trasparente in modo da favorire l’ingresso nell’organismo di persone motivate e consapevoli”. E’ una battaglia che dura da almeno sei mesi, quella in atto nella Pro loco. Dal momento in cui, e per la seconda volta, l’assemblea ha bocciato il bilancio presentato dal presidente. Bocciatura che, secondo quanto previsto dall’articolo 14 del Regolamento di funzionamento dell’Unione regionale delle Pro loco di Basilicata, avrebbe dovuto comportare “automaticamente la decadenza degli organi amministrativi e il commissariamento della Pro loco da parte dell’Unpli regionale”. E qui che si apre il conflitto. Il presidente Sabia si appella all’Unpli regionale considerandola l’unico organismo a poter decidere il commissariamento; i soci ribattono che “pur essendo stato bocciato per evidenti carenze e scarsissima trasparenza, e per ben due volte, il bilancio in assemblee democraticamente convocate il presidente non si è dimesso e l’Unpli regionale non ha preso provvedimenti”. Ed è qui che la situazione si complica, perché, ricordano i soci, “nell’ultima di queste assemblee abbiamo sfiduciato il presidente e nominato un socio quale commissario reggente con il compito di convocare un’assemblea fondativa nella quale sarebbero stati discussi e approvati il nuovo Statuto e il nuovo Regolamento e stabilite le modalità per il tesseramento; ma al socio”, l’architetto Vito Summa, “è stato impedito di lavorare. Si è tentata anche la mediazione da parte del Sindaco: la convocazione da parte del presidente di una nuova assemblea in cui discutere i nuovi Statuto e Regolamento e nominare una commissione super partes di soci per procedere con regole chiare ad un nuovo tesseramento: anche questa proposta è stata rifiutata”. Da qui la reazione che ha portato all’occupazione della sede: “In presenza di una così palese violazione delle regole”, affermano i soci, “è tempo che tutti quelli che si nascondono e coprono questo comportamento escano allo scoperto: la Pro loco non è di queste poche persone che hanno probabilmente qualcosa da nascondere ma è di tutti e deve essere restituita ai soci”. La proposta che viene avanzata è che “entro 15 giorni si convochi l’assemblea di rifondazione per l’adozione del nuovo Statuto e del nuovo Regolamento e che si nomini una commissione tesseramento per il reclutamento di nuovi soci e l’iscrizione dei vecchi; e che entro un mese si nomini, con la partecipazione dei nuovi soci, il nuovo presidente ed il nuovo direttivo”.
Articolo pubblicato il 12/5/2015