Amministratori: “nessuna deliberazione ha a che vedere con la ragione o il torto, la verità o l’errore. Non esiste nessuna ragione per sostenere, in generale, che i più vedano meglio, siano più vicini alla verità dei meno.”. |
AVIGLIANO, UNA CITTA’ IN MUNICIPIO
Avigliano: nella mattina del 20 giugno si è vista un’aula consiliare affollata come solo ad ogni inizio di legislatura perché prevale il fattore curiosità sui nomi dei nuovi assessori. La legislatura 2015 – 2020 ci consegna un consiglio profondamente rinnovato nei volti e nel genere, arricchito da 8 donne e 8 uomini più il sindaco Vito Summa e una nuova ed inedita giunta formata all’insegna di una città unita senza rivendicazioni di appartenenza territoriale centro – frazioni. Gli assessori sono abitanti di Avigliano. Una giunta formata da 2 donne, 3 maschi e il sindaco. Tra i punti all’ordine del giorno licenziati, la convalida degli eletti, il giuramento del sindaco riconfermato Vito Summa, la relazione sul programma di mandato, la formazione della giunta e l’elezione della commissione elettorale. Il tutto condito dagli interventi dei consiglieri. Non sono mancate piccole cadute di stile e imprecisioni di accuse da parte dell’opposizione. Ma la vera novità è sicuramente rappresentata dalla delega all’urbanistica consegnata nelle mani dell’avvocato Antonella Genoino, che sarà anche assessore ai lavori pubblici. Colpo di scena, dopo quindici anni e 3 legislature con la delega all’urbanistica sempre in capo ai sindaci reggenti, questa importante materia, è passata finalmente ad un assessore a cui ora spetta il compito di realizzare quel semplice concetto che pone l’urbanistica strettamente connessa allo sviluppo e alla crescita della città. Da subito intervenire principalmente nella pianificazione del territorio, ricordando che l’urbanistica viene definita come lo studio relativo alla programmazione e al coordinamento strutturale e funzionale delle nuove zone di insediamento demografico nelle città, allo scopo di realizzare le condizioni più favorevoli alla vita e alle attività produttive. La trasformazione della città, che diventa metropoli (da città chiusa a città aperta), può avvenire solo attraverso lo sviluppo della popolazione con la spinta di una tecnologia in rapida evoluzione e con modelli urbani in totale contrasto con quelli vecchi basati sulle proporzioni a misura d'uomo. Per come la penso io, l’urbanistica unisce esplicitamente il tema della sussidiarietà verticale (che attiene al riparto dei compiti tra i diversi livelli amministrativi) con quello della sussidiarietà orizzontale (riportato al rapporto tra pubblico e privato), con riferimento alle competenze ed alle azioni attraverso le quali si esplica, in senso ampio, il governo del territorio. Mi auguro che l’assessore Genoino azzeri il lavoro mai completato (secondo me mai iniziato) dell’illustre fantasma dell’urbanistica, l’emerito professore Carlo Manera, sicuramente ancora alle prese con il mal funzionamento del suo personal computer che ad ogni bozza di presentazione s’inceppava. Al resto della squadra dico di impegnarsi per far tornare Avigliano ad essere una comunità, dove nessuno è lasciato indietro, dove il rispetto delle regole è il metodo per garantire certezze per tutti e dove l’ipocrisia campanilistica lasci spazio alla responsabilità per chi si carica di ruoli importanti come quello di amministrare. La vostra, assessori e consiglieri, deve essere un’idea di politica semplice che tutti possano comprendere e che superi le cosiddette barriere ideologiche e territoriali. Per ultimo riporto alcuni pezzi del discorso d’insediamento del vero vincitore morale e materiale di questa tornata elettorale, Antonio Bochicchio: “ (…) il mio primo pensiero, per la vittoria del centrosinistra e del mio risultato elettorale lo voglio dedicare al compianto compagno MICHELE GUARINO, per tutti, MICHEL R’ TRES’, che, prima per mio fratello Vito e successivamente per me, è stato un maestro di vita. MICHELE ci ha insegnato che il successo in politica si ottiene rimanendo umili, senza mai rinnegare le proprie origini e la propria appartenenza politica,ricordo e la sua passione politica incarnata, nell’immaginario collettivo, con il pullover rosso, bucato dalle scintille degli elettrodi della saldatrice, che voleva essere una risposta alle cravatte indossate dai suoi interlocutori. (…) Abbiamo conseguito un risultato importante che politicamente definirei storico; abbiamo combattuto per rappresentare la comunità aviglianese e ci siamo riusciti, ma ora dobbiamo lavorare partendo da quello che definirei lo “sblocca Avigliano” che deve mettere al centro il cittadino che, da “qualunque”, deve diventare speciale, per chi governa, per la comunità e per se stesso. Noi abbiamo scelto la strada più difficile: quella del coraggio, condividendo con i cittadini il metodo del cambiamento e d’innovazione per affrontare i nodi irrisolti della nostra città attraverso un grande piano di rilancio e di sviluppo. Per fare ciò servono azioni immediate, le pianificazioni a medio e lungo termine potrebbero arrivare al risultato troppo tardi! (…) Concludo con l’auspicio che ogni consigliere senta sulle proprie spalle l’onere ed il privilegio costituito dalla possibilità di rappresentare la propria comunità e di operare per i suoi interessi. Da socialista, vorrei ricordare a tutti noi, che il Comune gestisce delicati equilibri sociali e che pertanto deve modellare l'organizzazione della pubblica amministrazione in difesa delle donne, degli anziani, dei giovani, dei più deboli, di quella parte della comunità che trova nel municipio e nelle associazioni il punto di riferimento morale e civile.”.
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