DALLA CGIL ULTIMATUM ALLA REGIONE
AVIGLIANO - Welfare universale, inclusione sociale per un diritto di tutti i precari, disoccupati e studenti. Ovvero, “Minimo, ma reddito”, titolo dell’iniziativa realizzata ad Avigliano dalla Cgil di Basilicata e dalla locale Camera del lavoro dedicata al reddito minimo di inserimento, la misura varata dalla Regione Basilicata e dalle organizzazioni sindacali a favore di inoccupati, disoccupati e più in generale soggetti in condizioni di difficoltà. Assente il Presidente della Regione Pittella, a confrontarsi (dopo l’introduzione del Coordinatore della Cgil di Avigliano Donato Lovallo e del vice-sindaco Mariangela Romaniello, alla prima uscita ufficiale dopo la nomina) con il segretario regionale della Cgil Angelo Summa è stato il direttore generale del Dipartimento presidenza della Giunta regionale Vito Marsico, in un dibattito che ha provato a chiarire una serie di aspetti legati ad un accordo che, ha ricordato Summa, “si sostanzia grazie alla rimodulazione, per 130 milioni di euro nel biennio 2013-2014, della Carta carburanti: di questi almeno 55 saranno destinati al reddito di inserimento”, strumento diverso dal reddito di cittadinanza dal momento che, ha spiegato Marsico, mentre quest’ultimo “vuol riconoscere un sostegno a chi non ha capacità economiche, il reddito minimo di inserimento vuole impegnare le persone, a fronte del riconoscimento di un sostegno economico in lavori di utilità sociale”. C’è, hanno ricordato Summa e Marsico sollecitati dalle domande di Fabio Amendolara, tutta la platea dei lavoratori in mobilità interna oggi espulsi dai processi produttivi (2700 persone, 1400 prive di qualsiasi forma di sussidio) e tutta quella costituita da chi si trova al di sotto della soglia di povertà nell’obbiettivo dell’iniziativa, che incrocia direttamente la questione petrolio. E’ attraverso le royalties petrolifere che verrà finanziata la misura, “un modo”, secondo Marsico, “per giustificare i sacrifici fatti con le estrazioni petrolifere” che consentirà, a giudizio di Summa, “una vera redistribuzione di ricchezza: la regione prende 40 milioni di euro delle royalties e non li distribuisce indistintamente con la carta carburante ma fa un’operazione che permette a 6-7000 famiglie di usufruire di una forma di sostegno”. Una priorità per il sindacato, e Summa manda a dire senza troppi giri di parole alla Regione che “se entro luglio non partirà il bando le buone relazioni di oggi diventeranno molto più difficili: noi non possiamo più aspettare, c’è un disagio sociale cui occorre dare risposta anche utilizzando le risorse del petrolio per costruire una nuova visione dello sviluppo della regione”. In questo senso la sfida vera sarà, ha concluso Summa “rispondere ancor più concretamente ad una crisi che dal 2008 ha colpito profondamente il sud attraverso politiche strutturali che rimettano al centro gli investimenti verso il Mezzogiorno e una politica regionale che utilizzi al meglio le risorse a disposizione, quelle del petrolio e quelle della prossima programmazione 2014-2020 dei fondi europei: questa è la sfida cha faremo come sindacato e che lanciamo alla classe dirigente della regione”.