I CONSIGLIERI DEL GRUPPO “PROGRESSISTI DEMOCRATICI” MIMÌ PACE,ANTONIO PACE, FEDERICA D’ANDREA E ANNA D’ANDREA
AVIGLIANO- Si sono visti costretti a rivolgersi al prefetto. I consiglieri del gruppo “Progressisti Democratici” del Comune di Avigliano hanno chiesto al rappresentante di governo di procedere allo scioglimento del Consiglio comunale aviglianese. Una strada che i consiglieri credono di dover perseguire alla luce della mancata approvazione del Bilancio Previsionale per il 2015. “Per la prima volta ad Avigliano, nella storia amministrativa dell’ente degli ultimi quindi anni - scrivono in una nota Mimì Pace, Antonio Pace, Federica D’Andrea e Anna D’Andrea - non viene approvato l’importante piano finanziario nei tempi fissati dalla legge”. Il 30 luglio scorso era il termine ultimo per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Summa, per portare all’attenzione del Consiglio la proposta di Bilancio previsionale dell’anno 2015, data questa, a quanto pare, non rispettata. “L’esecutivo - rilevano i consiglieri - al suo secondo mandato e già dopo appena due mesi dalle elezioni amministrative, dimostra tutta la sua incapacità di amministrare l’Ente”. Un fatto gravissimo sottolineato in consiglio comunale dai consiglieri di minoranza che hanno nella stessa seduta preannunciato la volontà di denunciare sia al Prefetto di Potenza che all’Organismo di Controllo Regionale quanto accaduto in spregio ai disposti di legge. “La mancata approvazione del bilancio revisionale - continuano - oltre ad essere un fatto gravissimo, è una precisa volontà dell’esecutivo guidato dal sindaco Vito Summa di espropriare il Consiglio Comunale delle sue funzioni, dei suoi poteri di controllo sull’attività di gestione economica dell’Ente e, col continuare nell’esercizio provvisorio, il sindaco annulla la possibilità di proposta alternativa dei consiglieri comunali”. I consiglieri ritengono i comportamenti dell’esecutivo cittadino “irrispettosi dei poteri che per legge sono ascritti in capo al consiglio comunale, così come previsto dall’Art. 141 del Testo Unico degli Enti Locali si chiederà che si avviino le procedure di scioglimento del consiglio comunale. Tali atteggiamenti - aggiungono - messi in atto già a meno di due mesi dall’insediamento del secondo mandato, vanno decisamente sanzionati poiché sono totalmente irrispettosi delle leggi, del rispetto delle funzioni del consiglio comunale, e non promettono nulla di buono per il futuro della nostra comunità”.