S.ANGELO DI AVIGLIANO PERDE UNA CLASSE
AVIGLIANO - “Apprendo da fonti verificate e certe (sito www.istruzionepotenza. it ) che nell’organico di fatto dell’Istituto Comprensivo Avigliano Frazioni- Filiano è stata sottratta una classe che era presente in quello di diritto e precisamente la I classe secondaria che di fatto priva gli alunni di Sant’Angelo di andare nella propria Scuola”. E’ quanto dichiara il consigliere dei Progressisti Democratici per Avigliano Anna D’Andrea, già assessore alla Pubblica Istruzione. “Non ritengo - prosegue - siano intervenute novità sostanziali, e gli elementi in mio possesso non ne evidenziano il contrario, che possano aver determinato la variazione di tale situazione e per chiarezza brevemente ripercorro la storia che in qualche modo mi ha vista anche protagonista di piccole vittorie e attacchi abbastanza feroci da parte di cittadini, che legittimamente rivendicavano e rivendicano la possibilità di usufruire di servizi essenziali per i quali chi ci ha preceduto ha lottato con grande fatica. Parliamo della scuola. Nel dimensionamento scolastico avvenuto nel 2011 - fa notare la consigliera - il codice meccanografico della Scuola secondaria di I grado di Sant’Angelo è stato cancellato, per disposizioni normative che ne prevedevano uno solo nello stesso Comune, ma da allora e fino al recente passato sono riuscita a tenere in piedi la classe non per questioni squisitamente campanilistiche ma perché la cancellazione di un servizio cosi importante per una comunità, significa impoverirla ulteriormente. I numeri sono impietosi ma non capisco come altri comuni legittimamente lottano per i loro territori e il nostro si debba far sottrarre luoghi fisici e di crescita personale, collettiva , sociale e culturale indispensabili per i nostri cittadini. Le nostre scuole sono ”sane”, formano ragazzi pronti ad affrontare un futuro difficile non solo con le competenze ma anche con quei valori e quei princìpi indispensabili per provare ad essere dei buoni cittadini; il mondo esterno lo affrontano subito dopo, alle Superiori, avendo più strumenti e una formazione adeguata. I nostri figli devono essere formati per spaziare ed essere pronti ad affrontare sfide molto più grandi. I nostri figli devono poter giocare anche nei cortili e nelle villette delle loro comunità senza “vergognarsi” di appartenere ad una piccola realtà. Spesso il confine tra orgoglio di appartenenza e campanilismo “malato” non è ben chiaro nella testa di alcuni che, strumentalmente, lo accentuano e favoriscono. Invito il Sindaco in prima persona e l’attuale assessore alla Pubblica Istruzione a verificare e a recuperare quanto con fatica era stato ottenuto, perché la frase tanto bella e d’effetto - conclude - “l’Assessore a qualsiasi parte di territorio appartenga, è l’Assessore di tutti “sia riempita di contenuti e non vaghi vuota nell’aria”.