AVIGLIANO - Presso il Chiostro Palazzo di Città, nella mattinata di ieri, ha preso il via l’incontro promossa dalla Confederazione italiana agricoltori (CIA) che, attraverso “un nuovo modello di Integrazione e Sviluppo”, coinvolge direttamente il territorio aviglianese e, in particolare, il borgo di Pian del Conte.
Alla presenza del Presidente nazionale Cia, Giuseppe Politi, - in Basilicata per un fitto programma di eventi - del direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, Franco Sabia, del Presidente di Cia lucana, Donato Di Stefano, del Direttore dell’Associazione Solidarietà e Sviluppo (ASeS), Claudio Guccinelli, e del primo cittadino di Avigliano, Vito Summa; in quest’occasione, si è voluto porre l’accento sull’importante progetto, concepito per rispondere alle esigenze di tutela artistico-culturale ma, anche, d’inserimento lavorativo nel settore produttivo dell’agricoltura, grazie a nuove azioni si sviluppo locale.
Ma cosa prevede, in sostanza, il progetto “Pian del Conte”? A partire dalle ore 11.00, i relatori, hanno illustrato come, tale iniziativa, sia stata ispirata dalla necessità di tutela e valorizzazione di quest’area del territorio aviglianese, al fine di consentire lo sviluppo locale sia in termini produttivi che d’integrazione sociale.
L’ASeS, associazione responsabile del progetto, in partenariato con altre associazioni del mondo del volontariato, agenzie e Comune di Avigliano, infatti, ha partecipato al bando Storico Artistico e Culturale 2011, con l’intento di rispondere alle specifiche esigenze di questo territorio. Aggiudicandosi il finanziamento, insieme ad altri dieci progetti sul tema dell’agricoltura, la riqualificazione del borgo di Pian del Conte, è stato l’unico progetto della Basilicata che ha l’interesse della Fondazione con il Sud che sovvenzionerà l’iniziativa.
Difatti, l’agglomerato urbano che ha origine con un insediamento agricolo zootecnico, è stato realizzato negli anni venti dal Principe Filippo Doria Pamphilij - che, in quel periodo, era proprietario del latifondo di Lagopesole - e già tra il 1920 e il 1925 aveva l’ambizione di diventare “villaggio agricolo modello”. Così, quest’area fu improntata all’organizzazione agricola e zootecnica di ben 125 ettari e nell’area di Pian del Conte, venne costruita un scuola agraria.
Oggi, è necessario recuperare la valenza storica di questo luogo ma, anche, il settore produttivo e le figure professionali specifiche di quest’area.
Dunque, l’intero borgo rurale di Pian del Conte, recuperando il ruolo assunto nel passato, come modello innovativo e sperimentale in campo agricolo e zootecnico, deve favorire “un nuovo modello di vivere le aree rurali”. Pertanto, la realizzazione del progetto, prevede la ristrutturazione della scuola agraria - che diventerà la sede direzionale del progetto nella sua continuità - e il potenziare di questo borgo dal punto di vista sociale e culturale. La frazione di Avigliano, grazie a questo progetto diventerà, così, un esempio di sviluppo anche per le altre aree della Basilicata legate al tema dell’agricoltura.