Avigliano – Ore 8, si parte. Il sole, il caldo, la lunga salita a rendere ancor più aspro il cammino. La fede compagna di viaggio capace di far sentire meno la fatica. La meta, il Santuario in cima al Monte Carmine. Dove il popolo aviglianese, in tutte le sue espressioni, chi vive nel centro cittadino o nelle frazioni e chi per qualsiasi motivo svolge la sua esistenza altrove, ritrova la sua unità. Intorno al simbolo di quella che, pomposamente, è stata definita “la nazione aviglianese”. La Madonna del Carmine, “L’unico vero punto di aggregazione per Avigliano –afferma il parroco don Giovanni Di Carlo-, quello intorno al quale tutti gli aviglianesi si ritrovano,dovunque essi vivano”. Un fattore aggregante legato ad una festività religiosa che resiste nel tempo, si conferma e si consolida con il passare degli anni, “che risulta –è ancora don Giovanni Di Carlo a parlare- fortemente legato ad una religiosità popolare da depurare in alcuni suoi aspetti, ma che con sicurezza possiamo ritenere ancora valido”. Festa che quest’anno si collega direttamente a quello che è stato indicato come l’Anno della Famiglia. “Vogliamo guardare a Maria ad alla Santa Famiglia di Nazaret –spiega don Giovanni- per scoprire il tessuto vero della vita sociale, in un tempo in cui la famiglia si trova a vivere una serie di problemi e lacerazioni che rischiano di minarne il senso. Dio, per venire sulla terra, ha voluto scegliere la via normale ed umana della nascita in una famiglia, luogo dove la vita si forma, cresce e si realizza sotto la cura e l’amore di genitori affettuosi, attenti al piano di Dio e al bene delle persone. La famiglia, allora, diventa il bene umano fondamentale, dal quale dipendono l’identità e il futuro delle persone e della società. E noi, con il nostro Santuario Mariano, dove contempliamo il volto di Maria che ci offre l’occasione di guardare alla famiglia con occhi diversi, vogliamo dare un contributo, anche attraverso la festività del 16 luglio, a tenere unita la famiglia”. Preceduta dalla Novena, che ha proposto una serie di incontri e riflessioni sul tema sottolineato da don Giovanni, la festa della Protettrice di Avigliano si snoderà secondo i canoni classici. Vigilia caratterizzata dalla vestizione della statua della Madonna e dalla processione serale lungo le vie del paese, poi la veglia notturna per prepararsi a vivere in modo compiuto la giornata di festa. Che comincia di buon mattino con le celebrazioni della Messa alle 5 ed alle 6, prima della partenza della processione, il cui arrivo sul Monte Carmine è previsto per le 11.30. Qui, la prima Messa, celebrata dall’Arcivescovo Metropolita di Potenza Agostino Superbo, seguita, nel pomeriggio, da un’altra celebrazione, presieduta da don Italo Sammarro, della Parrocchia di San Giovanni Bosco di Potenza. Giancarlo Tedeschi