IL POETA GRIDO' GOAL E..... BUONA LA PRIMA
"Una vita da mediano/a recuperar palloni/nato senza i piedi buoni/lavorare sui polmoni/una vita da mediano/con dei compiti precisi/a coprire certe zone/a giocare generosi". La parafrasi dei versi di una famosa canzone di Luciano Ligabue rende conto di una verità nota a tutti i tifosi dell’Avigliano Calcio. È da tanto che ogni anno la società calcistica gioca la sua partita per la permanenza sui campi di gioco e ogni anno inizia puntuale il suo campionato, con i vecchi e i nuovi dirigenti che non si sono mai arresi, nemmeno nei momenti più difficili, e credetemi ce ne sono stati. Questo in buona parte la Società Avigliano Calcio lo deve alla testardaggine di non mollare mai anche del suo Presidente emerito Vincenzo Guglielmi, che anche fuori da questa complessa cornice ha sempre dato un appoggio concreto al calcio aviglianese ed ha permesso allo stesso di trovare sempre la forza di reagire. Ed è sostanzialmente per questo, oltre che per le notevoli doti umane sempre dimostrate, che nella partita di esordio del 4 ottobre è stato premiato con una targa ricordo in riconoscimento dei lodevoli traguardi raggiunti sotto l'egida della FIGC Lucana, ed a premiarlo, nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo della partita, è proprio Piero Rinaldi il "Numero Uno" della FIGC di Basilicata. Ovviamente in queste occasioni la passerella dei politici non manca mai, ad iniziare dal sempre presente Angelo Summa assessore alla cultura e sport di Avigliano, a seguire il nostro amato sindaco Vito Summa e l’assessore tifoso Antonio Bochicchio. Andiamo alla cronaca della partita, risultato finsle 5 a 1 per i padroni di casa. I goal: Primo Tempo, una punizione magistrale dal limite dell'area di rigore calciata da Ruben Vaccaro sblocca il risultato. Nel Secondo Tempo una raffica di goal: ancora Ruben Vaccaro, Totò Petilli, Ruben Vaccaro, e il Nostro Capitano Mimmo Pirulli. Il goal della bandiera il Sant'Angelo2007 (Sant'Angelo Le Fratte) lo mette a segno dopo il quarto goal dell'Avigliano. Il gioco del "pallone" per i giovani calciatori dell’Avigliano Calcio è la metafora che indica il percorso della vita. La vita è come una gara, c’è il calcio d’inizio e il fischio finale, e in quel lasso di tempo ci si gioca tutto, rischiando il tutto per tutto, come appunto in una partita di calcio. Lo scopo è vincere in modo onesto, è dare il massimo per giungere al premio meritato, il successo, che fa dimenticare la mancanza di ricompense più prosaiche, ma fa al contempo conquistare la stima e l'affetto dell'intera comunità aviglianese. E scusate se è poco.