VOTO SULLA EX CLINICA LUCCIONI, PITTELLA SCAPPA DALL’AULA E LA DEMOCRAZIA VINCE
Programmato per le 10,30 di ieri mattina, il Consiglio regionale è stato rinviato alle 15,30, ma è iniziato solo un’ora dopo. La maggioranza non riusciva a trovare un accordo. La mela avvelenata? La clinica ‘Luccioni’. Di fronte alla possibilità di concedere alla famosa clinica potentina una possibilità per sventare la chiusura, il Pd&Associati si divide: Pittella è contrario e il suo neo alleato Santarsiero con una manciata di ‘dissidenti’, a favore. Dunque, cosa si fa? Si scappa per non affrontare la prima débâcle ufficiale. Ad ogni buon conto, quello che qui interessa è che la maggioranza si spacca. Per la prima volta in due anni, la capacità di soffocare ogni e qualsiasi impeto di dissenso in seno alla maggioranza, capacità che Pittella ha esercitato dal primo momento, viene meno. E il Governatore pur di non affrontare questa prima ‘insurrezione’ dei suoi si allontana dall’aula. Certo, il Presidente sentitosi chiamato in causa rientra per un breve momento e per giustificare il suo rientro la butta sulla difesa della sanità pubblica, di cui lui sarebbe il tutore, e sulla dignità delle Istituzioni, che la proroga in questione, a parer suo, violerebbe. Poi, però, subodorando la sconfitta, fugge di nuovo. Quanto deve essere pesato al gladiatore che la legge sulla deroga per gli adeguamenti strutturali della clinica ‘Luccioni’ passa grazie, e solo grazie, al voto favorevole della minoranza? Tanto, se Pittella sente la necessità di abbandonare l’aula nella prima volta in cui la sua maggioranza inizia a dimostrare di non essere ai suoi ordini. Tanto, se non riesce ad affrontare la sconfitta e scappa. La finta rivoluzione pittelliana perde miseramente. Vinta dalla democrazia del Consiglio regionale, che dopo quasi 24 mesi, riesce, finalmente, trionfare sull’autoritarismo e la dittatura del gladiatore. Viva la rivoluzione, questa volta, vera.