UNA PASSEGGIATA TRA I CASTELLI «CUSTODI» DI TESORI E STORIA
La Basilicata è terra di storia. Ed è ricca di testimonianze di un passato importante, che già sono meta turistica e che potrebbero esserlo ancora di più in futuro. A partire dai castelli, disseminati nel territorio e fra i tanti comuni sia del potentino che del materano. Basti pensare che il castello normanno di Melfi nell’area del Vulture - che oggi ospita il Museo archeologico nazionale - fu sede di eventi storici come i quattro Concili Papali tra il 1059 e il 1101, la proclamazione della prima Crociata nel 1089, l’emanazione nel 1231, da parte dell’im - peratore Federico II di Svevia delle «Costitutiones Augustales». Poco distante ci sono il castello di Lagopesole e quello aragonese di Venosa. Il primo, con forma parallelepipeda ed ingresso stretto tra due torri, sorge da una preesistente fortificazione normanna trasformata in Domus da Federico II di Svevia. La stessa Lagopesole, del comune di Avigliano, «prende il nome - ci spiega Leonardo Pisani, giornalista, blogger ed appassionato cultore di storia - dal lago ormai bonificato: la località fu citata per la prima volta da Alessandro di Telese nel suo De Rebus Gestis Rogerii Siciliae Regis, descrivendo del soggiorno di re Ruggero II di Altavilla detto il Normanno. In quel lago Carlo I D’Angi nel 1278 fece immettere 10 mila anguille, prima di essere bonificato dai feudatari Doria». Il castello di Venosa, invece, risale al 1470 ed è stato costruito per volere del duca Pirro Del Balzo: si tratta di una struttura imponente con quattro torri, attualmente sede di un museo nazionale e centro delle attività culturali della cittadina oraziana. Suggestivo è sicuramente anche il fossato del castello. Spostandosi verso il potentino, subito dopo il capoluogo di regione, c’è il comune di Brienza, che ospita il Castello Caracciolo. La struttura domina dall’al - to la cittadina diventando parte integrante del panorama e sovrastando il centro storico medioevale. In provincia di Matera è senz’altro da segnalare il Castello del Malconsiglio di Miglionico, che svetta da una collina e si affaccia sul borgo antico: il castello, a pianta quadrata, risale all’epoca normanna-sveva. Interessanti sono pure il Castello di Policoro e quello di Valsinni, dove visse la poetessa Isabella Morra, edificato probabilmente intorno al mille. «Nel suo libro Isabella Morra e Diego Sandroval de Castro - è scritto sul sito internet Mondi Medievali - Benedetto Croce cita le origini del maniero facendole risalire ad un castrum romano posto a difesa dell’ultima chiesa sul fiume Sinni, che da quel punto in poi si apre verso il mar Jonio. Il castello deve il suo valore storico e la sua notorietà alla poetessa che vi nacque, intorno al 1520, e che vi fu uccisa dai fratelli a circa 26 anni di età. Non mancano le leggende, come quelle legate al fantasma della poetessa Morra, e anche agli spettri di Elena e Manfredi a Lagopesole. Ma in tutta la Basilicata sono innumerevoli i castelli, tra alcuni ben conservati, altri in forma di ruderi ed altri ancora trasformati dopo vari restauri.