LE FRAZIONI A NORD DEL MONTE CARMINE VERSO LA «SCISSIONE»
Sono sempre più vicini Lagopesole e Filiano. Una proposta di legge, formulata da venti parlamentari del PD favorirà la fusione fra i due paesi in un imminente futuro. L’articolo n. 1 della proposta recita: «Un comune non può avere meno di 5.000 abitanti». Il comune di Filiano rientra fra i 101 comuni lucani che conta meno di 5.000 abitanti, anzi ne conta meno di 3.000, pertanto, quando la legge andrà in porto, dovrà «accorparsi» con qualche comune confinante per rientrare nei parametri. Il «Circolo politico delle frazioni di Lagopesole », per scongiurare l’accorpamento ( d’ufficio) con qualche municipio che non ha nulla di simile alle tradizioni, agli usi, ai costumi e al dialetto delle popolazioni della Valle di Vitalba, ha fatto una proposta che salverebbe l’esistenza del giovane comune filianese: Duemilacinquecento abitanti delle frazioni del comune di Avigliano, che si trovano a nord di Monte Carmine (Lagopesole, Piano del Conte, Miracolo, Sarnelli, Frusci, Masi e Signore, nonché Stagliuozzo, Montemarcone, Montalto, Sassano, Possidente, Bufolaria, Paoladoce, che ultimamente si sentono abbandonati e distanti dalle decisioni che si prendono ad Avigliano, attraverso un referendum, potrebbero decidere di essere amministrati dal comune di Filiano. In questo modo si centrerebbero due obiettivi: si taglierebbero molti chilometri di distanza fra il centro e le frazioni e si migliorerebbe la qualità dei servizi ai cittadini con un risparmio di spesa non indifferente, proprio in linea con l’obiettivo della proposta di legge. «Le frazioni del comune di Avigliano che ricadono nel versante nord di Monte Carmine – specificano in una nota i componenti del Circolo delle frazioni - , sono in enorme sofferenza per la scarsa qualità dei servizi erogati ad iniziare dalle infrastrutture per finire ai servizi sociali indispensabili per dare dignità alla qualità della vita: asili nido, mense adeguate, trasporti su gomma, viabilità, nessuna palestra al servizio scolastico di ogni ordine e grado (unico caso in Italia), mancanza di vigili sul territorio, nessun programma turistico nonostante la presenza di una emergenza culturale elevata. La viabilità interna fra le frazioni è rimasta identica a quella dei primi anni del nuovo secolo, la maggior parte delle frazioni ancora non sono servite dal metano, non esistono mezzi di trasporto pubblico che colleghino le frazioni fra loro, mentre nel centro, gli autobus fanno la spola da un capo all’altro del paese, spesso vuoti, ed a spese di tutti i cittadini. Stufi di questa situazione – conclude la nota – abbiamo deciso di essere amministrati dal confinante comune di Filiano».