SI PARLI DI GRANDE AVIGLIANO
Torniamo ad occuparci della proposta di legge dei parlamentari del Pd sulle fusioni dei piccoli comuni. E lo facciamo con la risposta di tre cittadini di Frusci di Avigliano all’ipotesi del comitato frazioni castellane sull’accorpamento con Filiano.
A proposito dell’ articolo della Nuova del Sud del 16 Marzo sulla falsa “fusione” fra Lagopesole ed il Comune di Filiano, crediamo vada fatta un po’ di chiarezza. In Italia ci sono 5.836 Comuni sotto i cinquemila abitanti, di cui alcuni piccolissimi sotto i mille residenti che spesso comprendono anche emigranti che vivono altrove per motivi di lavoro. Con i pesanti tagli agli Enti Locali, operati dagli ultimi governi, chi se la passa peggio sono i piccoli Comuni che hanno difficoltà a portare avanti anche la gestione ordinaria. In alcuni non c’è più nemmeno un negozio, come a Calvera, ed a poco a poco stanno scomparendo, afflitti da un’inesorabile emigrazione diventano paesi fantasma. Secondo un recente studio nel 2050 ben 166 paesini saranno totalmente disabitati, nel prossimo quinquennio capiterà ai primi trenta. Rispetto a questa situazione, che si aggrava sempre più e che non è più sostenibile, si sta facendo strada il tentativo dell’ accorpamento e delle fusione fra Comuni vicini, soprattutto per ottenere una difesa ed un miglioramento dei servizi da erogare ai cittadini. Questa tendenza è incentivata dal Governo che nell’ultima Finanziaria ha stanziato 30 milioni di euro di aiuti messi a disposizione per i Comuni che si uniscono ed alcune Regioni come il Piemonte hanno cominciato a fare altrettanto. Ad oggi, noi, non abbiamo notizie di quello che intende fare in proposito la Regione Basilicata che “vanta” comunità che potrebbero stare in un Condominio e che sono diventati dei veri deserti. Questo fenomeno è molto più presente al Sud, ma è nel centro- nord che stanno correndo ai ripari. In Piemonte i Comuni di Casale Monferrato e Camagna, di Chivasso e Castagneto Po stanno tentando di fondersi ed in Toscana questo è già avvenuto fra i Comuni di Figline Valdarno ed Incisa Val d’Arno e fra Scarperia e San Piero. Emanuele Rondolini con una ventina di Deputati del Pd ha presentato un Decreto Legge per rendere obbligatoria la fusione fra i piccoli Comuni ed un gruppetto di cittadini di Lagopesole, separatisti da sempre, ha approfittato della circostanza per rilanciare la sua proposta di distacco dal Comune di Avigliano per unirsi a quello di Filiano. La motivazione, riportata sull’articolo della Nuova a firma di Michelangelo Russo, sarebbe, che così facendo si “salverebbe” Filiano dall’accorpamento con altro Comune consentendogli di superare i 5mila abitanti e salvare la sua autonomia, poiché questa è la soglia minima prevista da questa proposta che ha molte probabilità di diventare Legge . Un’ interpretazione al contrario di quanto contenuto nell’esigenza e nella norma proposta e quindi un chiaro tentativo di aggirare e raggirare una Legge che ancora non si è fatta. In sintesi, per superare una debolezza se ne creano due, perché secondo questa geniale proposta 15 frazioni e contrade di Avigliano dovrebbero passare con Filiano, sottraendo ben 3.700 abitanti e riducendo il paese di Gianturco a meno di 10mila residenti. Questa fantasiosa proposta, non solo è una sciocchezza geopolitica ed amministrativa ma soprattutto non tiene conto del parere dei cittadini di queste realtà, che è vero che lamentano una scarsa attenzione di tutte le Amministrazioni comunali che si sono succedute dal dopoguerra ad oggi, ma che non vogliono distaccarsi dal Comune natìo. Noi, che firmiamo questo intervento, siamo tre giovani studenti di Frusci ed attestiamo che nella nostra frazione (come nelle altre ) nessuno è stato interpellato e nessuno manifesta interesse verso questa assurda prospettiva. Anzi questa vecchia proposta, di pochissimi, di distaccare Lagopesole da Avigliano e che ha visto in passato la promozione di petizioni ed anche di una lista elettorale alle Comunali del 2010, è stata sempre sonoramente bocciata. Ci sia consentito anche di dire che l’intero territorio di Filiano, fino al 1952 era parte del Comune di Avigliano e pertanto in caso di obbligatorietà di legge si verificherebbe solo un ritorno alle origini e si darebbe vita ad un Ente Locale di più di 15 mila abitanti (ora Avigliano ne conta più di 12mila ) che avrebbe molto più peso verso la Regione e lo stesso Governo nazionale. Noi crediamo che esistono dei confini artificiosi degli attuali Comuni che non tengono conto né della storia, né della cultura e né delle origini, pertanto andrebbero rivisti e ridisegnati e si potrebbero fare tanti esempi: cosa “ci azzeccano” le contrade Serra di Pepe e Spinosa con Ruoti, Sant’Ilario con Atella e San Cataldo con Bella? Non sarebbe male, in questi nuovi e modificati scenari iniziare una discussione seria sulla “Grande Avigliano “, altro che separazioni e minicampanili.
Massimiliano Colangelo
Angelo Grieco
Luigi Masi
FRUSCI DI AVIGLIANO