QUELLO DI TRENITALIA È STATO UN INSULTO INTOLLERABILE A TUTTO IL POPOLO LUCANO
Di seguito la lettera inviata dal sindaco di Tricarico, Angela Marchisella, al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e all’amministratore delegato di Trenitalia, Barbara Morgante.
Egregio Presidente del Consiglio, il 15 aprile u.s. la beffa di Trenitalia che si è consumata, nella stazione di Roma Termini, ai danni dell’assessore regionale A. Berlinguer e dei sindaci di Basilicata ha l’amaro sapore di un intollerabile insulto a tutto il popolo lucano. Qualcuno anni fa ci disse che il viaggio è conoscenza, che proprio attraverso la scoperta di altri territori scopriamo non solo altro da noi, ma forse anche una parte di noi... bene, perché questo non può avvenire nel 2016 per la magnifica terra di Lucania? Una terra coriacea che ha saputo farsi conoscere seppur lontano dall’osservatorio privilegiato del viaggiatore di un treno. Un susseguirsi di colori, natura e territorio che uno stato democratico deve poter garantire ad ogni cittadino: un cittadino libero di circolare e di far circolare idee e oggetti che diventano parte integrante della sua identità e specchio dell’identità che egli può trovare nel viaggio che intraprende. Al pari di una buona scuola e di una sanità efficiente, uno Stato che si possa definire civile e democratico deve poter far godere di servizi divenuti ormai fondamentali per un mondo moderno, ove la modernità è progresso ed evoluzione continua. Pensiamo che già nei primi anni del 900 i futuristi seppero tramutare in arte il senso del movimento come idea non solo spaziale ma anche temporale ed oggi, invece, l’assenza di tutto questo deve proprio divenire il senso dell’involuzione? E’ cambiato altresì il senso del tempo per ogni individuo che si muove nella società dell’oggi e soprattutto in quella del domani. Il tempo come bene essenziale per chi vuole sentirsi parte di un tutto, per chi vuole conoscere crescendo e per chi si trova ancora a lottare contro uno stato che forse ci considera davvero altro da sé. Già, proprio come è successo nell’incontro ormai mancato fra i sindaci della Basilicata e i funzionari di Trenitalia per segnalare il grande disagio in cui versano le ferrovie della loro regione. Non è solo la cronaca di una morte annunciata, quella di civiltà, perché non si può pensare che il senso del potere sia solo un concetto vacuo che fa rima con contrattazione economica, ma anche del mancato rispetto del senso del tempo di chi viaggia e di chi lotta, di chi pensa ancora che il funzionario sia ancora colui che svolge una vera funzione e non una finzione sul palcoscenico pubblico. Matera capitale Europea della Cultura 2019: due termini che già in sé parlano d’aria e di ampio respiro mentre noi invece rimaniamo ancora imprigionati a menti chiuse e polverose che vogliono bloccare pensieri e muovere denari solo verso chi, con la protervia del vincitore, è già in qualche modo libero. Dobbiamo quindi pensare ad una vera e propria RIVOLUZIONE anche per il settore strategico del trasporto che ci renda critici verso la mera ragioneria di uno Stato e ci porti ad un senso più cosciente del profitto e della perequazione sociale che poi, in fondo, è il sogno stesso della vera politica, quella non utopica ma quella che ancora pensa alla repubblica per tutti e di tutti.