STELLE A SAN SIRO - RACCONTO DI SANDRO MAZZINGHI E LEONARDO PISANI
Maledetta pioggia; gridò battendo i pugni sul tavolo Sal. L’incontro era rimandato. Aveva fatto fatica a trovare i biglietti a bordo ring; la boxe l’aveva sempre amata sin da piccolo. Quell’incontro non voleva perderlo. Stramaledetta pioggiaaaa. Lo parlava bene l’italiano e come, si era nato a “Bruckulino” ma sempre italiano era. Cresciuto tra italiani, tra paisà e a pugni anzi a mazzate aveva iniziato presto contro gli irlandesi. Sal poi sorrise; pensò al primo incontro che aveva visto. L’idolo di Brooklyn Michele Flammia, un calabrese tosto e duro che aveva combattuto pure contro Greb. Una furia tanto che lo chiamarono Zulu Kid, nero come la pece, nero come il diavolo e come un satanasso combatteva. A Sal piacevano i gladiatori, i figther, quelli che salivano sul ring e dal primo secondo all’ultimo combattevano sino all’ultima stilla di energia. Si certo gradiva pure gli stilisti; aveva 26 anni quando Dempsey perse contro Tunney. Lui tifava Jack, gran pugile Gene ma freddo. Non faceva saltare dalla sedia. Jack si; come pure quel ragazzo di Pontedera gli piaceva. Un vero Guerriero. Ora tornato per una vacanza in Italia ne aveva approfittato per salire a Milano da lontani parenti. La scusa. Voleva vedere quell’incontro. L’orientale era un mistero; forte doveva esserlo e pure fortunato. Contro Benvenuti si ruppe il ring e poi vinse, mò la pioggia faceva saltare l’incontro.
“Uagliò; o cinese è fortunato assai. Ma stamm a sentire a me. Sandro è ok. Very hard. E’ tuost o guaglion e vincerà- disse Sal al suo lontano cugino Pasquale.
“Come sì sicuro Salvatò. Io di pugilato nun ne capisco molto ma se lo dici tu. A mi o toscano è simpatico e pure tanto. Sta sfaccimma è acqua- Brontolò Pasquale
“ Adda vince, è nu fighter vero. Sai a me piaceva vedere Rocky Graziano a New York, era napulitan cumma a noi Rocco Barbella. Nu piezz e pan cu i tifosi nu demonio ngoppa the ring. Nu very boxer , e very pugile è Mazzinghi. A lu cinese lo adda fa giallo- rise Sal
Entra Valeria, la moglie di Pasquale, varesotta pura e bionda come un angelo. “Ma va là i due terrun. Pure te sarai nato a New York ma sempre un terrun sei” - sorrideva sardonica.
“ E’ arrivata la lombarda . Che vuoi mò?- stette al gioco il marito.
“Ma leggete o nooo.. Gnurandddd. È Coreano mica cineseeee-sentenziò Valeria.
“ My Lady… Coreano, cinese o Giapponese nun cambia. In Corea mandammo i marines, domani se sta sfaccimma è pioggia fac stop end finish. Mandamm Sandro e Kim arritorna chien e mazzate in Corea o dove sta iss. ..Yeeeeeeeee- Sal tirò un destro nel suo palmo sinistro.
La Pioggia finì, quel 26 maggio era torrido, ma lo stadio di San Siro era ancora più torrido, incandescente. Sal e Pasquale erano a bordo ring, il resto una bolgia mai vista da anni. Sessantacinquemila spettatori, 65 mila tifosi ad assistere ad un incontro che sapeva di rivincita nazionale. Soo Ki aveva battuto Benvenuti, rimaneva un mistero orientale. Volto duro, capelli a spazzola nerissimi e durissimi. Incuteva paura, ma non certo al guerriero toscano. IL titolo era suo lo sapeva già quando Soo Ki aveva accettato di incontrarlo. L’avrebbe battuto, non sarebbe salito sul ring per fare la comparsa ma per ritornare campione. Aveva aspettato 3 anni da quel maledetto incontro di Roma, il titolo era suo. Nino non l’aveva battuto. Si era conquistato il diritto ad affrontare il coreano strabattendo tutti. Leveque
; Hogberg , Rolland, Gonzales, macinati dal rullo compressore di Pontedera.
Drinnnnnnnnnnnn….. inizia il primo round… Ora lasciamo la parola a Sandro Mazzinghi…
“48 anni fa tornavo Campione del Mondo dei medi Junior con il Koreano Kim Soo Kim in un epica Battaglia, era il 26 Maggio del 1968 di un caldo pomeriggio. Lo ricordo come se fosse adesso, lo Stadio di San Siro pieno in ogni ordine di posto, le urla della folla che incitavano il mio nome, io sul quadrato che fisso Kim lui guarda me arriva il gong della prima ripresa ci avviciniamo ci tocchiamo i guanti e iniziamo la battaglia. Kim subito all’attacco io indietreggio per fintare i colpi ed è subito uno scambio di colpi durissimi, capisco che Kim è un osso duro a quel punto accetto la battaglia e alla terza ripresa dopo una folgorante azione di Kim, lo porto al centro del quadrato e incomincio a due mani a colpire colpire colpire fino a che con una serie di colpi durissimi al viso e al corpo Kim cade a terra….si rialza gira le spalle e appoggia le braccia sulle corde in senso di resa, sarà poi il gong a salvarlo……..da quella terza ripresa saranno altri 36 minuti di pura follia, 15 round di grande spettacolo pugilistico che ricordo ancora oggi con grande lucidità e con emozione dico….che cosa meravigliosa è lo SPORT……. Voglio ringraziare tutti che ancora oggi si ricordano delle miei epiche battaglie Un Grande abbraccio a tutti e grazie come sempre di essere parte importante della mia vita…………”
Sandro Mazzinghi due volte campione mondiale di boxe pesi Superwelter