UNA CARD NATURALE PER UN CENTRO COMMERCIALE A CIELO APERTO
AVIGLIANO - L’idea è quella di realizzare il primo Centro Commerciale Naturale del territorio aviglianese. Lo strumento è una card di fidelizzazione e raccolta sconti. E’ la nuova iniziativa che – spiega Incoronata Lucia (Confcommercio) a nome dei colleghi - i commercianti di Avigliano hanno promosso cogliendo l’opportunità offerta da “evolving”, sistema già diffuso in molte aree commerciali d’Italia per acquistare, risparmiare e accumulare punti. Infatti questa card permette di accumulare sconti anche acquistando sul web dai grandi brand, ma gli e-coin (puntisoldi) accumulati saranno utilizzabili esclusivamente presso i negozi tradizionali convenzionati. Questo – sottolinea Incoronata – per riaffermare il valore del negozio reale, che è un valore di professionalità, di rapporto con la clientela, rispetto agli acquisti attraverso il negozio virtuale. Vogliamo sperimentare un innovativo sistema di fidelizzazione della clientela comune per proporci competitivi sui mercati locali, tentando di tener testa, in modo nuovo, alla grande distribuzione e alle grandi piattaforme web. Un’iniziativa che è il frutto di una rete tra un primo gruppo di operatori dislocati lungo tutto il corso cittadino che si predispone sempre più come una vera e propria galleria commerciale all’aperto e che costituisce una sorta di prova generale per un progetto più ampio ma fattibile che è appunto il Centro Commerciale Naturale. Il nostro paese – sottolinea la dirigente di Confcommercio - dopo tutto è di fatto un grande centro commerciale fatto di tantissime microimprese operanti nel settore del terziario del commercio e dei servizi. Dunque l’unione delle piccole attività dei corsi cittadini è una delle risposte da dare all’allarme rilanciato in questi giorni dal nostro presidente Fausto De Mare sul rischio di scomparsa dei negozi dai piccoli centri. Se non facciamo rete e instauriamo con Comuni e Regione un rapporto diverso dal passato con più attenzione per i problemi di fiscalità locale e di burocrazia non riusciamo a garantire servizi essenziali a piccole comunità di poche centinaia di residenti. La nostra può essere in proposito un’esperienza pilota per incoraggiare gli esercenti dei paesi della provincia a resistere alla crisi.