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08/07/2016
LA PERSONALE DI CARMINE PISANI PER TRE GIORNI NEL «CHIOSTRO»
Mostra di pittura in ricordo dell’artista scomparso nel 2015
 
Si inaugura oggi nel chiostro della casa comunale della cittadina gianturchiana «Le parole nello sguardo», personale di pittura in memoria dell’artista aviglianese Carmine Pisani, scomparso a luglio 2015 all’età di 52 anni. Una tre giorni per scoprire, dalle 18 alle 22, l’opera di un uomo che sin da giovanissimo mostrò il suo amore e la sua innata bravura per l’arte, abbandonata troppo presto a causa della malattia mentale. «Sol chi non lascia eredità d’affetti – racconta il fratello Rosuccio nella prefazione del catalogo - poca gioia ha dell’ur na...”, scriveva Ugo Foscolo nella poesia “I Sepolcri”. Carmine ne ha lasciata tanta di questa eredità». Sesto di sette figli, sin da piccolo manifestò la passione per il disegno e la pittura. Frequentò, con non pochi sacrifici, il Liceo Artistico Statale di Melfi. «Si svegliava – ricorda il fratello - alle 5 del mattino e rientrava nel pomeriggio dopo le 15. Pranzava e subito studio e disegno, senza concedersi alcuna distrazione, o svago». «Ricordo – continua - le tele grezze sulle quali, dopo aver abbozzato a matita il soggetto, dava pennellate decise, nette. A volte usava la spatola. Era impressionante in quanto poco tempo completava il lavoro. Molte opere le vendeva per comprare il materiale per dipingere; altre le regalava con generosità ad amici e parenti». «Fu proprio in quegli anni, tuttavia – conclude - che la malattia lo assalì. Si isolava sempre di più. “Si dissocia”, dicevano i medici. A metà anni ‘80 lasciò a poco a poco il disegno e la pittura. Nostra madre Isabella non si rassegnò mai alla sua malattia ed ha continuato a combattere contro tutto e tutti fino a quando ne ha avuto le forze, per salvarlo, proteggerlo, integrarlo nella società che man mano lo andava sempre più emarginando, secondo l’amaro destino di quelli che la gente, sbrigativamente, definisce “pazzi”». «Quella del Pisani – affer ma l’artista Vincenzo Claps - è una pittura asciutta e vigorosa. Esprime una poetica da animo sensibile e le sue opere, prima che fuori, vedono la luce di dentro. Si percepisce la sua brama di voler scoprire; di denunciare il disagio; di sapersi artista “incompiuto”, ma che vuole maturarsi, incantandosi ed incantando ». «“Car minuccio”, così come lo chiamavamo affettuosamente – afferma il pittore Vito Masi - esasperava il suo “realismo” fino alla sua forma più estrema, non di rado avvalendosi di tagli, rese cromatiche e punti di vista propri del mezzo fotografico, regalando opere che lasciano trasparire grande sincerità d’animo, altamente accattivanti, che rendono lo spettatore libero di sognare». «Carmine Pisani – afferma il pittore Marcello Samela - è stato un artista attento e ponderato in cerca di modernità rispetto all’espressione artistica del suo tempo. Ci ha lasciati prima della sua maturità pittorica e ciò ce lo rende per sempre artisticamente giovane e genuino, non imprigionato ma libero, con le sue incertezze, i suoi interrogativi e le sue speranze di un’arte nascente che non potrà più morire».
 
Sandra Guglielmi
fonte LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
categoria: ATTUALITÀ