IL DRAMMA DELLE SUORE LUCANE
BARILE - È frequente che accada quando ci si trovi davanti a tragedie immamaste coinvolte nei crolli disastrosi di case, strutture pubbliche, come ospedali e case di riposo o persino strutture ricettive come nel caso di Amatrice. Un autentico rompicapo, soprattutto per quanti - ad iniziare da parenti ed amici - hanno impellenza di sapere se si tratta di terremotati ancora vivi o morti, se ancora sotto le macerie e perciò dispersi, o se invece già estratti vivi o morti dai soccorritori costretti ancora a lavorare a mani nude. Anche alcune persone lucane coinvolte nei crolli di Amstrice. In particolare, tre anziane suore appartenenti all’Ordine religioso delle ”Ancelle dei Signore”. Purtroppo, per una di loro, suor Agata Galasso, originaria di Avigliano resta inclusa nell’elenco dei dispersi. Di lei, fino ad ieri sera, non c’erano purtroppo precise ed ufficiali notizie. Anche ad Avigliano negli ambienti della Chiesa locale. Per le altre due suore, entrambe di Barile, suor Giuseppina Pugliese e suor Maria Salvatore, dello stesso Ordine monastico, da sempre impegnato ad Amatrice nella gestione di un istituto di accoglienza ed assistenza per anziani, ci sono buone notizie, peraltro confermare dai sacerdoti del centro laziale. Le religiose d’origine barilese sono state per fortuna estratte vive dalle macerie. Piuttosto malconce e anche molto spaventare, ma pur sempre vive. Per le cure del caso sono state trasportate in ospedale, a Rieti, dove i sanitari hanno in ogni cado escluso pericolo di viistituta. Le Ancelle del Signore appartengono all’Ordine monastico, sia maschile che femminile, che fondò don Giovanni Minozzi, fondatore anche in Basilicata - con don Giovanni Semeria - di vati istituti religiosi dedicatisi all’assistenza ed all’educazioni di bambini, femmine e maschi, rimasti soli al mondo, a seguito delle brutture della seconda guerra mondiale. Tra gli altri istituti quelli di Policoro e per l’appunto di Barile, ormai da qualche anno dismesso per mancanza di ospiti. Ciò spiega anche il fatto che nell’immediato dopo-guerra tanti ragazzi e giovinette abbiano scelto la strada della vita consacrata. A Barile, dove siamo stati ieri pomeriggio per parlare con la gente, la notizia della vicenda legata alle due suore, peraltro solo da pochi ricordate appena, ha fatto per così dire un po’ sensazione e un po’ dolore. Impossibile parlare con eventuali parenti. Ce ne sarebbero ma davvero non stretti ed al corrente della situazione. Non è confermato, ma sembra proprio che un nipote di suor Giuseppina, Rocco Pugliese, sia partito alla volta di Rieti per sincerarsi delle effettive condizioni fisiche della congiunta.