SCIENZE MOTORIE A POTENZA, DIETROFRONT DELLA REGIONE. NO AL CONTRIBUTO DI 100MILA EURO
POTENZA - Poco meno di un anno fa era stata annunciata la riapertura di una succursale universitaria del Corso di Laurea triennale in Scienze delle Attività Motorie e Sportive, grazie alla convenzione stipulata fra Accademia Civica del Sapere e Comune di Potenza, con il sostegno economico della Regione Basilicata. L’iniziativa era stata presentata dal sindaco di Potenza, Dario De Luca e dal consigliere regionale, Mario Polese, ma pare che l’intera operazione sia saltata. Tra i primi a mostrare perplessità sullo stanziamento di un contributo di 100mila euro da parte della Regione Basilicata era stato il consigliere regionale Gianni Rosa (FdI). Ed ora è proprio l’esponente dell’opposizione a tornare sulla vicenda: ”A quanto pare la riapertura (siamo ironici, perché di ri-apertura non si tratta) della Facoltà di scienze Motorie a Potenza dovrà attendere. La Regione ha respinto la domanda dell’unico partecipante all’Avviso pubblico ad Enti pubblici e privati per aggiudicarsi i 100.000 euro di contributo. Le nostre perplessità circa il fatto che la norma che elargiva questi contributi fosse una becera norma ad personam erano fondate. Un unico partecipante. Quello stesso che aveva fatto da cerimoniere alla trionfale conferenza stampa di presentazione della ri-apertura dei corsi. Ricorderete che, all’epoca, chiedemmo spiegazioni sul come fosse possibile annunciare l’apertura dei Corsi senza che fosse stato espletato l’avviso pubblico previsto dalla norma. L’annuncio, del tutto fuori luogo, veniva fatto prima dell’espletamento dell’avviso pubblico, la cui approvazione era avvenuta solo il giorno prima della conferenza stampa. Cosa che ci aveva fatto indignare non poco. Il fatto che durante la conferenza fosse già stato annunciata la concessione del contributo rappresentava per noi uno schiaffo a tutte le regole di trasparenza, imparzialità e buon andamento della Pubblica Amministrazione. Con una determina del 18 Luglio scorso (n. 1072) la Regione rigetta l’unica istanza presentata perché, tra le altre cose, “l’Ufficio Sistema Scolastico e Universitario ha riscontrato rilevanti criticità nell’istruttoria le quali non consentono di pervenire ad un chiaro quadro informativo sia riguardo l’attività realizzata dalla citata Accademia per gli allievi iscritti ai percorsi, sia riguardo le spese sostenute insufficientemente specificate con generici documenti contabili”. In concreto, per esempio, non si rileva dai documenti depositati quante ore di tirocinio effettive siano state prestate dai docenti e a quanti studenti e per quali attività. Al di là delle motivazioni con le quali è stata respinta la domanda (ci risulta, peraltro che sia stato fatto ricorso avverso il diniego del contributo), quello che ci interessa sottolineare è che, ancora un volta, avevamo ragione. Avevamo ragione sul fatto che i contributi erano stati previsti con una norma per favorire un solo operatore; avevamo ragione sul criticare politici che si lanciano in annunci prima che siano state espletate tutte le procedure previste solo per accaparrarsi la primogenitura e sui politici che si prestano a dare man forte a tali operazioni solo per compiacere qualcuno. Noi siamo indignati. I lucani devono sapere che la classe politica che ci governa non è degna di rivestire tale ruolo e che, per lo spessore morale che hanno, non potrebbero neanche gestire il salvadanaio di un bambino. Questa volta sono caduti molto in basso”.